DISCESA LIBERA
Negli ultimi anni, da quando c’è Inzaghi, in quel periodo della stagione, i biancocelesti hanno sempre mantenuto il quarto posto, ma con vantaggi in classifica piuttosto esigui, poi sciupati sistematicamente. Sulla carta è una chance importante da sfruttare soprattutto in questo senso, anche perché delle sette partite casalinghe, tre sono scontri diretti. Quella, eventualmente, più difficile è con la Juve il 7 dicembre, una sorta d’antipasto della Supercoppa italiana che andrà in scena il 22 a Riad. La partita coi bianconeri di Ronaldo avverrà dopo la gara, sempre interna, con l’Udinese il primo dicembre. In una settimana, infatti, la Lazio giocherà due volte nel proprio stadio.
OCCHIO ALLE TRAPPOLE
Ma la chance più ghiotta ci sarà a gennaio e un pezzetto di febbraio, dove la formazione allenata da Inzaghi non partirà mai per andare a giocare in trasferta. Saranno tutte all’Olimpico. Tutte d’un fiato. Un vantaggio non indifferente, anche se bisognerà stare attenti alle cosiddette partite “facili”. Si partirà l’8 gennaio col recupero delle diciassettesima giornata col Verona, inizialmente prevista per il 22 dicembre, ma spostata per la Supercoppa con la Juve. Poi ci sarà l’ultima d’andata il 12 col Napoli, il giro di boa il 19 con la Sampdoria e il derby del 26 gennaio. Si proseguirà il 2 febbraio con la sfida con la Spal. Una piccola rivincita per quanto accaduta all’andata. Si chiude il 16 febbraio contro l’Inter. Di sicuro se la Lazio riuscirà a mantenere la stessa marcia casalinga avuta fino adesso, quattro vittorie e due pareggi, Roma e Atalanta, e quindi ad ottenere dai 15 ai 16 punti, Lotito e Inzaghi potranno quasi sentire profumo di Champions. Dopo quella con la Spal mancheranno sedici partite alla fine del campionato, ma è forte la sensazione che gran parte della Champions per la Lazio si giocherà tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno. Un’occasione irripetibile. Da non farsi sfuggire in nessun modo.
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