Lazio, un modulo non fa la felicità

Lazio, un modulo non fa la felicità
di Emiliano Bernardini
3 Minuti di Lettura
Martedì 11 Dicembre 2018, 07:30
Perché Inzaghi non cambia modulo? E’ questa la domanda che rimbalza nell’etere romano ormai da mesi. Un interrogativo a cui, finora, lo stesso tecnico biancoceleste non ha dato peso. Nemmeno quando a più riprese gli è stato chiesto direttamente in conferenza stampa. La risposta è stata più o meno la stessa: «Andiamo avanti con il 3-5-2, il cambio di modulo è un’alternativa». Come a dire cambio in casi estremi. Finora lo ha fatto in tre occasioni, passando al 4-3-2-1 e, sarà una casualità, ma tutte e tre le volte è riuscita a recuperare il risultato. Già ma per il tecnico non è stato sufficiente a farlo ricredere sulla sua idea di Lazio. 
SERGEJ A RIPOSO
Il 3-5-2 è un modulo camaleontico che gli ha permesso di fare un grande exploit nella passata stagione, ma non solo perché questo schieramento gli ha consentito e gli consente tutt’ora di far giocare tutti i big contemporaneamente. Insomma virtù ma anche necessità. Ora però sono i risultati e alcune prestazioni deludenti ad imporre una seria riflessione sulle scelte. Il 3-5-2 funziona se anche Luis Alberto e Milinkovic danno il loro contributo. Il primo fondamentale con soluzione alternativa di gioco per vie centrali e il secondo come interprete di un doppio ruolo: mediano e seconda punta aggiunta. Già ma analizzando bene la situazione Inzaghi è prigioniero del 3-5-2. I due sono latitanti da inizio stagione ma c’è di più perché anche gli esterni non girano come dovrebbero. A sinistra c’è solo Lulic. L’alternativa è Lukaku ma il belga è indietro di condizione, i problemi fisici e comportamentali non lo hanno aiutato. Appena tre gare giocate in campionato per un totale di 69 minuti. Tradotto Jordan può essere sfruttato solo in corsa e per un massimo di venti minuti. Va a strappi. Anche Durmisi finora non ha impressionato né come esterno né come alternativa a Radu, ruolo nel quale non è stato mai impiegato. A destra la situazione è drammatica. Basta ormai è fuori dai radar, Patric non convince così come Marusic alla prese con troppi problemi muscolari. Insomma niente esterni nemmeno per un centrocampo a 4. Quanto pesano le cessioni di Anderson, Keita e Candreva? Già, ma il problema è anche e soprattutto in difesa. E’ vero che con la linea a tre sbanda parecchio ma con quali uomini si può giocare a 4? Radu ha dimostrato di giocare meglio da centrale che da terzino. Lulic non è adatto ad arretrare in quella zona. Wallace e Bastos non danno garanzie in generale e per Luiz Felipe vale lo stesso discorso fatto per Radu. Caceres sembra un capitolo chiuso: qualche atteggiamento di troppo che non è piaciuto. E allora ecco che alla fine Inzaghi si ritrova prigioniero di un modulo che però ora non gli dà più i frutti sperati. 
ALLARME EINTRACHT
Intanto a Formello ieri sono ripresi gli allenamenti in vista dell’ultima gara di Europa League. Milinkovic è rimasto a riposo precauzionale (forti le critiche dei tifosi nei suoi confronti), differenziato, invece, per Immobile. E’ tornato in gruppo Leiva anche se non sarà convocato per la sfida di giovedì. A proposito, è allarme rosso per l’arrivo dei circa 8 mila tifosi dell’Eintracht. Già predisposto un tavolo con la Questura che intanto ha deciso di lasciare libero il passaggio da via delle Olimpiadi: vietati i parcheggi in quell’area. I pericolo di incidenti, dopo gli agguati ai laziali dell’andata è molto alto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA