Lazio, una magia chiamata rinnovo: Lotito e Inzaghi avanti altri due anni

Lazio, una magia chiamata rinnovo: Lotito e Inzaghi avanti altri due anni
di Emiliano Bernardini
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Domenica 17 Gennaio 2021, 07:30

Armonia. Non viene in mente altra parola per descrivere la foto simbolo del derby laziale. Tutti abbracciati dietro il condottiero. Titolari, riserve, staff tecnico, medici, magazzinieri. Nessuna differenza. L’aquila come totem in cui credere. Tutti per uno e uno per tutti. Una sorta di rito per celebrare il tanto atteso rinnovo. Stavolta non ci sono ostacoli. Via libera a ripromettersi l’amore reciproco. E non solo per un anno. Saranno due con opzione sul terzo. Insomma comunque vada sarà il rapporto più lungo dell’éra Lotito. Il nero su bianco verrà messo a breve giro di posta. Roba di ore, al massimo di un paio di giorni. Gli interessati tacciono ma le voci corrono veloci. Sulle cifre balla qualche migliaio di euro: 2,5 milioni più 500 di bonus in caso di ritorno in Champions. Poco importa. L’importante era abbracciarsi ancora. Proprio come tutti gli uomini in panchina in attesa del fischio finale del derby. Il segnale che scioglie le tensioni e libera il cuore. Un messaggio potente. Un battito unico. Finalmente. La vittoria sulla Roma come punto più alto di un cammino. Come traguardo volante verso la vetta Champions. Un percorso intrapreso durante le vacanze di Natale. Un nuovo inizio. Serviva la svolta dopo un periodo di tensioni. Inzaghi in discussione e la Lazio che in campo non rende più come un tempo. 


NUOVO CORSO
Serviva un messaggio di pace. Di armonia, appunto. Lotito e Simone hanno fatto ognuno un passo verso l’altro. E non importa come e perché. Conta solo il risultato finale. «La squadra, il mister e tutto lo staff tecnico sono stati semplicemente straordinari. È stata una serata perfetta.

Un solo rimpianto: non averla potuta vivere insieme ai nostri tifosi allo stadio» ha detto ieri il presidente biancoceleste. E anche questa è una novità. Eh già perché anche dal punto di vista comunicativo c’è stato uno scatto. Apertura. Condivisione. Una magia che ha fatto effetto anche su Tare, il ds che non lascia mai trasparire le sue emozioni. «Insieme sopra tutto e tutti .. avanti Lazio» ha scritto sui suoi social a corredo della foto che vede la panchina abbracciata dietro Simone. Il 3-0 nel derby come medicina che cura ogni male. La Lazio convalescente ha ritrovato la forza. La Champions torna obiettivo possibile. Tre punti dal terzo posto della Roma. E due dalla Juve, al momento quarta in attesa della sfida di questa sera contro l’Inter. C’è una ritrovata consapevolezza: quella di essere una squadra forte. Una big. Come d’incanto è tornato anche il gioco. 


11 GIOCATORI 22 TOCCHI
L’orchesta è tornata a suonare. Musica maestro! Nell’azione del terzo gol tutti e 11 i giocatori in campo toccano la palla. Ventidue passaggi prima del tiro del ko di Luis Alberto. Il Mago è il personaggio più emblematico di questa trasformazione. Dalle frasi al veleno sugli stipendi e l’aereo ai gol decisivi. Cinque nelle ultime sei partite. Il ringraziamento al suo tecnico che ha sempre creduto in lui, tanto da andare anche contro gli ordini presidenziali. Si sono abbracciati davanti a tutti. E non solo ieri. I battiti del cuore sono di nuovo sincronizzati. Fino alla fine. Fino alla vittoria. Sempre. 

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