​Lazio, la visita ai bambini del Santa Lucia. Murgia: «Che bello regalare sorrisi». Felipe: «Siamo in crescita»

Lazio, la visita ai bambini del Santa Lucia. Murgia: «Che bello regalare sorrisi». Felipe: «Siamo in crescita»
di Valerio Cassetta
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Mercoledì 12 Aprile 2017, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 18:19
Hanno regalato un sorriso ai bambini della Fondazione Santa Lucia, Alessandro Murgia e Felipe Anderson. I calciatori della Lazio, accompagnati dal presidente Lotito e dall’aquila Olympia, hanno trascorso il pomeriggio insieme ai pazienti del centro di neuro-riabilitazione infantile dell’ospedale di via Ardeatina, a Roma. La delegazione biancoceleste ha prima visitato il reparto, poi si è intrattenuta con il pubblico presso il centro congressi.

Doppio obiettivo. Al termine della visita, Felipe Anderson ha ammesso: «Stare qui con loro è qualcosa di speciale». Il brasiliano ha poi parlato del momento che sta vivendo la squadra: «Siamo sulla buona strada, stiamo dimostrando di essere forti. Siamo crescendo tanto, anche se siamo un gruppo molto giovane. Sicuramente contro il Genoa sarà un partita da vincere, dovremmo giocare al massimo e con la consapevolezza che possiamo vincere. Con questa cattiveria possiamo battere chiunque». Sulla finale di coppa Italia ha poi aggiunto: «Sappiamo che giocare contro la Juventus è sempre difficile, da quando sono qui sono sempre i più forti. Conosciamo la nostra forza, dovremmo fare una partita intelligente e fare il nostro gioco per provare a vincere».

Fresco di rinnovo. Oltre a Felipe, anche Murgia ha raccontato le sue sensazioni ai cronisti presenti: «È stato un pomeriggio pieno di emozioni, che non ho mai provato perché non mi era capitato di frequentare posti del genere. È veramente bello regalare un sorriso a queste persone, meno fortunate di noi» Il centrocampista classe ’97 poi ha parlato del contratto, appena rinnovato fino al 2022: «Sono contento, anche se oggi preferisco parlare di quello che stiamo facendo qui perché è molto molto più importante. Ci hanno definito dei supereroi. Per loro magari siamo speciali, dal nostro punto di vista sono gesti che facciamo con il cuore e molto volentieri».

Lotito commosso. Visibilmente emozionato, infine, il presidente Lotito, che durante la conferenza stampa ha sottolineato: «Ci tenevo a essere presente perché la Lazio è sempre vicino a queste iniziative, con l'obiettivo di tutelare le persone più svantaggiate e meno fortunate. Il calcio ha un grande potere mediatico, grazie al quale ci si può soffermare sui problemi che spesso dimentichiamo. Ritengo che il calcio sia portatore di una serie di valori fondamentali e che attraverso una serie di iniziative possono essere valorizzati così da creare pari opportunità. Non si è mai svantaggiati con un contributo e l'attenzione di diversi temi. Sono commosso perché su alcuni temi sono molto sensibile. Noi attraverso il calcio dobbiamo creare un'energia diversa e la voglia di combattere sempre. Sono stato anche in luoghi difficili, portando un sorriso. Non è importante solo il risultato economico e calcistico, ma identificarsi anche in una voglia di esserci e di combattere. Vogliamo creare una sinergia con la struttura, di poter godere della squadra. Oggi sono qui due giocatori che rappresentano il punto di partenza e quello d'arrivo. Murgia viene dal settore giovanile e rappresenta la voglia di cimentarsi, la voglia di essere protagonista. Felipe invece ha imparato subito il linguaggio dell'amore e della solidarietà ed è sempre presente a queste iniziative. Viene da un Paese dove ci sono tante sofferenze, siamo qui per testimoniare un rapporto continuo con la struttura e creare un percorso importante. Non servono solo i farmaci ma anche la spinta psicologica ed emotiva per migliorare lo stato di salute».

Asta benefica. In occasione della visita, è stato dato il via all’asta online (www.fondazionesantalucia.it o eBay) delle maglie utilizzate e autografate da Immobile, Parolo e de Vrij, insieme ad altro materiale ufficiale del club. Il ricavato dell’asta, che si concluderà il 12 maggio, sarà destinato alle attività cliniche e di ricerca del centro. Sono oltre 300, infatti, i bambini, affetti da gravi lesioni cerebrali congenite, che la Fondazione assiste, realizzando percorsi di riabilitazione dai primi mesi di vita fino all’età adulta.
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