Lazio, Inzaghi spaventa Lotito: la conferma del tecnico è un rebus

foto Rosi
di Alberto Abbate
3 Minuti di Lettura
Sabato 18 Maggio 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 08:10
L’incontro è fissato per la prossima settimana, ora Lotito ha paura. Ha già detto a Inzaghi di voler programmare il futuro, ma vuole che il tecnico sia chiaro. Per il presidente non c’è nessun problema economico (anche di fronte a una richiesta di due milioni), è pronto a presentargli un rinnovo triennale per dare stabilità al progetto. Non vuole essere tradito: «Non dipende più da me. Se mi dovesse chiedere di andare alla Juve, sarei addolorato dal punto di vista umano. Non avrebbe capito l’affetto che ci lega». Dopo la vittoria della Coppa Italia è il presidente quindi a tremare per la panchina: «Inzaghi è stato perfetto con i cambi e mi dispiacerebbe se se ne andasse, è stato fondamentale per la crescita della società e per quest’ennesima vittoria meritata contro l’Atalanta. C’era il rigore di Bastos, ma pure l’espulsione di Masiello, quindi guai a fare dietrologia. E ora, quanto a trofei, siamo sopra la Roma». Quindici in bacheca, per questo Lotito rivendica che la Lazio non sia solo un punto di partenza. Bensì di arrivo, esattamente come la Juve a Torino. «E chi è andato via da qui, piuttosto è sempre morto. Non è vero che io non voglio andare in Champions, è una leggenda come quella del baratto della Coppa Italia regalataci dall’Atalanta in cambio della vittoria in campionato. Se con Inzaghi e Tare continueremo il nostro progetto, arriveremo lontano». 
MERCATO
Appuntamento al prossimo anno, questo non è fallito. Ieri è arrivato contro la Roma pure lo scudetto Under 14 con Rocchi, oltre la Coppa Italia. Secondo Lotito, l’attuale ottavo posto in classifica è dovuto agli infortuni (possibile rivoluzione fra medici e fisioterapisti) e altri fattori imponderabili. Ci sono stati errori di tutti, ma ora non vanno trovati colpevoli, piuttosto capiti gli sbagli. Non si è pentito, il presidente di non aver ceduto Milinkovic per la promessa a Inzaghi, ma adesso potrebbero cambiare i piani e gli scenari. Sergej, col colpo di testa in finale, torna a valere oltre 100 milioni sul mercato. Dove la Lazio ha già battuto un colpo: il baby Adekanye presente mercoledì all’Olimpico, dopo aver firmato ad aprile il suo contratto. Speriamo venga subito svezzato. E’ questo l’unico vero rimprovero che Lotito fa a Inzaghi: ha aspettato troppo tempo per far sbocciare certi acquisti, ha sempre chiesto giocatori pronti. E invece Luis Alberto prima, Caicedo dopo, per esempio, si sono rivelati adeguati. Simone nel prossimo incontro pretenderà garanzie sui prossimi colpi, ma la Lazio non può certo permettersi Messi. Forse un giorno, anche con uno stadio di proprietà, potrebbero aumentare gli introiti. Per la prima volta Lotito apre all’ipotesi Fiumicino e altri siti segreti: «La Tiberina sarebbe l’optimum, ma poi nella vita uno si deve accontentare...». E così, si fa per dire, farà pure Inzaghi (no ad Atalanta e Samp) se ora, come sembra, non busserà la Juve. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA