Lazio, Cataldi è l'equilibratore. Luis Alberto ringrazia

Lazio, Cataldi è l'equilibratore. Luis Alberto ringrazia
di Daniele Magliocchetti
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Venerdì 29 Ottobre 2021, 00:31

La vita è adesso. Già perché Danilo Cataldi, l’altra sera con la Fiorentina, ha giocato una delle migliori partite da quando gioca con la maglia della Lazio. Autoritario, leggero, sempre presente, con qualità e quantità. Tutto. Il fulcro del gioco. Non è mai stato così determinante e decisivo, anzi per anni cercava il suo posto all’interno della squadra senza mai riuscirci pienamente. Alternava prestazioni buone ad altre meno. E andava avanti così, quasi accontentandosi. Ma mercoledì è riuscito ad essere il giocatore che cerca Sarri. Quell’equilibratore che dà il ritmo al gioco e soprattutto alla squadra.


Un leader in mezzo al campo con piedi delicati che detta il passaggio e il ritmo al palleggio, con un carattere tosto, pronto a dare una mano al compagno in difficoltà e a contrastare: su 60 passaggi, ben 55 riusciti, il 91%; otto contrasti effettuati, sei vinti, tre dei quali hanno generato ripartenze pericolose. Il centrocampista ideale, un po’ stile Jorginho (facendo le dovute proporzioni) che, come noto dai tempi del Napoli, è quanto di meglio cerchi Sarri in quel ruolo.


Ora Danilo deve prendere quella partita con la Fiorentina, se necessario, rivederla tante volte e imprimerla nella mente per capire cosa ha fatto e cosa può rappresentare. Per lui, quasi una nuova carriera. Una nuova rampa di lancio che, chissà, se segue il tecnico toscano e cresce ancora, potrebbe anche portarlo in Nazionale.


UNA MANO AL MAGO
Il suo apporto è stato un toccasana non solo per il centrocampo, ma anche per Luis Alberto. Lo spagnolo ha giocato una buona partita dal punto di vista caratteriale e agonistico. Avere vicino, oltre a Milinkovic, uno come Cataldi che capisce il passaggio di prima e sa dialogare in velocità senza perdere tempi di gioco, ha esaltato ancora di più il Diez. Che non è partito benissimo nella sua gara, come del resto tutta la squadra, ma poi ha inanellato passaggi e corsa, senza mai perdere i giri, anzi aumentandoli. I numeri da questo punto di vista sono incredibili, anche perché il fantasista laziale ha corso più di tutti, coprendo il campo con 12,5 chilometri (con 8,5 di corsa e 1,5 di sprint) e distanziando di quasi seicento metri il compagno di reparto Milinkovic, di solito il leader di queste classifiche a fine gara. Non solo.


LE CIFRE
Luis è riuscito a mettere insieme anche 3 recuperi su un totale di 56 palloni giocati e una percentuale di riuscita di passaggio che sfiora l’84%. Tutto quello che gli ha chiesto Sarri, lui l’ha fatto anche di più. I due a fine gara, nonostante tutto quello che è successo giorni prima, si sono quasi abbracciati, col tecnico che, con sorriso beffardo, gli ha urlato: che partita hai fatto. Una tregua, insomma, anche perché, prima di parlare di pace ce ne passa, ma chissà che più avanti non diventi qualcosa di speciale, considerato che hanno caratteri simili. D’altronde anche con Insigne al Napoli, il rapporto era partito in maniera ride e non proprio amichevole.

 
LA QUADRATURA
Ora è tutto nella mani di Luis Alberto che, nonostante abbia chiuso la gara stremato e senza forze, ha capito cosa vuole l’allenatore da lui. Domani a Bergamo dovrebbe partire dalla panchina per poi entrare con ritmi più dolci e fare la differenza. E stavolta accetterà tutto di buon grado.
La vittoria sulla Fiorentina ha dato sicurezze e anche un po’ d’entusiasmo. Sarri con Luis Alberto e soprattutto con Cataldi ha forse trovato la quadratura del cerchio. Fondamentale, ora è non buttare quel che sembra un tesoro.

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