UNA GARA ALLA VOLTA
Neanche i risultati delle altre devono rappresentare una distrazione. La Lazio deve guardare solo a se stessa. In questo momento è fin troppo facile cadere in errore. I biancocelesti devono dimostrare di avere soprattutto la testa della grande squadra. La straordinaria prova contro la Juve ha esaltato tutto l’ambiente. Anche l’Italia pallonara si è finalmente accorta della reale forza della banda Inzaghi che ora ha tutti gli occhi puntati addosso. Il difficile viene proprio adesso. Dopo sette vittorie di fila i biancocelesti vogliono salire sull’ottovolante eguagliando così il record di Rossi e Pioli. Ma non solo perché la Lazio vuole consolidarsi sempre più al terzo posto mantenendo le promesse. Le stesse che in passato più volte non ha mantenuto. L’occasione è importante. E’ vero, sarà una battaglia senza esclusione di colpi ma i rossoblù hanno diverse assenze: oltre agli squalificati Olsen e Rog, Maran non potrà contare neanche su Birsa, Castro, Ceppitelli, Cragno e Pavoletti. «Sarà una partita difficilissima, troviamo un Cagliari che sta facendo benissimo, hanno un grandissimo entusiasmo, è una squadra di qualità, può mettere in difficoltà qualsiasi avversaria» ribadisce Inzaghi cercando di mantenere altissima la concentrazione ma soprattutto chiede «una bella reazione dopo il ko con il Rennes». Perché il segreto della Lazio è proprio nella testa. Finalmente c’è stata quella maturazione chiesta ma ora il rischio di tornare “piccoli” è alto. Per questo Simone vuole vedere la cattiveria che in Francia è mancata. Oltre al pericolo distrazione c’è anche quello legato al giallo. Leiva, Acerbi e Luic sono a rischio diffida. Fin qui nulla di grave se non fosse che il turno di stop verrà scontato il Supercoppa. Ecco perché anche su questo fronte Inzaghi ha martellato su un altro concetto: «Non ci faremo condizionare. I diffidati dovranno fare attenzione ma dovranno essere concentrati solo sul Cagliari». Tradotto: per una vittoria sarei disposto anche a perdere un pezzo.
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