​Lazio, Acerbi: «Per il salto di qualità serve continuità. Domani ultima spiaggia»

Lazio, Acerbi: «Per il salto di qualità serve continuità. Domani ultima spiaggia»
di Valerio Cassetta
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Mercoledì 6 Novembre 2019, 15:54 - Ultimo aggiornamento: 20:25
Idee chiare e determinazione da vendere. Francesco Acerbi non si nasconde in conferenza stampa alla viglia del match di Europa League contro il Celtic. Il difensore della Lazio anche domani sarà in campo all’Olimpico: finora non ha saltato neanche una gara:
Spogliatoio. «Anche lo scorso anno il gruppo era armonioso. Quest’anno ancora di più. Abbiamo fatto ottime partite, tranne il secondo tempo con la Spal e il primo tempo contro l’Atalanta. Gli episodi non sono andati bene, ma è stata colpa nostra. Non abbiamo mai abbassato la testa, e abbiamo fatto tre risultai importanti, l’ultimo è stato la vittoria di San Siro che mancava da 30 anni. Deve essere solo il punto di partenza, ma serve utilità e dobbiamo continuare a lavorare. Ci vuole equilibrio, altrimenti si passa da fenomeni a scarsi in breve tempo».

Cattiveria. «Avevo detto che mancava qualcosa in generale. Per il salto di qualità bisogna sempre avere una costante in tutto il campionato, senza avere alti e bassi. Gli attaccanti sbagliano come noi difensori. Cerchiamo sempre di limitare gli errori. Gli attaccanti vivono di gol e grandi serate. Ci mettiamo sempre il massimo impegno e la cattiveria agonistica sia in allenamento che in partita».

Ruolo. «Spesso ho giocato nella difesa a tre, sia in Serie B che in Serie A. Bisogna avere una certa impostazione e portare palla da centrale. Mi diverto e ci metto il massimo impegno. Tutti insieme cerchiamo di lavorare in fase offensiva e difensiva per migliorarci. Ogni partita entriamo in campo per cercare di non prendere gol. Conta l’approccio».

Strategia. «Se non stai attento agli episodi, con queste squadre fai fatica. Il Celtic è una squadra fisica e cattiva. Dovremmo mettere in campo qualcosa in più. Speriamo di fare una grande gara, con un grande approccio. Cercheremo di portare a casa la vittoria, ma conta l’approccio: la cattiveria, l’agonismo e la voglia di lottare, sapendo che è l’ultima spiaggia. Questo però vale per tutte le gare».
 
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