Da Icardi a Belotti, Mourinho è alla prova del "9". Il nodo Dzeko

Da Icardi a Belotti, Mourinho è alla prova del "9". Il nodo Dzeko
di Stefano Carina
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Giovedì 20 Maggio 2021, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 10:37

Non solo «tituli». Perché nei due anni nei quali Mourinho ha allenato in Italia - vincendo 2 scudetti, 1 coppa Italia, 1 Supercoppa italiana e 1 Champions - per due volte ha regalato all’Inter anche il miglior attacco del torneo, segnando la bellezza di 155 reti (70 e 75) in 76 gare (media 2,03). Ça va sans dire che i suoi centravanti hanno sempre lasciato il segno: 25 reti Ibrahimovic nel 2007-08 (capocannoniere), 22 Milito (secondo dietro a Di Natale). Un rapporto, quello con il 9, che ha sempre fatto le fortune dello Special One. Da quando allenava il Porto che vinse la Champions (Mc Carthy segnò 20 gol in 23 partite), passando per Drogba, Ibra («Per lui avrei ucciso»), Milito, Eto’o (lo convinse a fare il terzino), Diego Costa, Adebayor e Kane, il tecnico portoghese è (quasi) sempre riuscito ad esaltare l’attaccante di riferimento a disposizione in rosa. Unico neo Benzema (che definì «un gattino»), qualche problema con il giovanissimo Lukaku, poi risolto nella seconda esperienza allo United. Se è vero che la Roma dovrà registrare la difesa (104 gol subiti nell’ultimo biennio in campionato: piace Diego Carlos del Siviglia), nei progetti del club e dell’allenatore l’attacco è pronto regalarsi un volto nuovo. 

IL GALLO 
E Dzeko? Alla prima occasione utile, Edin ha teso pubblicamente la mano a Mourinho: «Il migliore che la Roma potesse prendere». Ora attende di capire quali siano i piani del portoghese che ha deciso di non contattare nessun calciatore in rosa sino al termine della stagione. Difficile che le ultime gare del bosniaco non siano piaciute al tecnico. L’ex City ha preso per mano la squadra, guidandola sia a Manchester (prima del tracollo nella ripresa), nel ritorno all’Olimpico e al derby.

Prima dell’approdo dello Special One, l’idea a Trigoria era quella di prendere strade diverse. Ora le cose potrebbero cambiare. A meno che Dzeko capisca che per lui non ci sia spazio. Tutto sarà più chiaro la prossima settimana, quando l’agente Lucci incontrerà Pinto. Intanto ieri dalla Bosnia sono rimbalzate delle indiscrezioni, targate Husaric (procuratore proprietario della AK Sport Agency), di un discorso ben avviato con i Los Angeles Galaxy. L’ultima parola spetterà allo Special One. Che vuole anche un altro centravanti. Parte del budget estivo, verrà infatti dirottato sul 9 (ma non solo: monitorato Brekalo, ala del Wolfsburg). Abbandonata per ora la pista Vlahovic (che fa gola in Premier), da settimane la Roma lavora a fari spenti su Belotti. Le parole di Cairo dell’altra sera, a salvezza raggiunta, somigliavano ad un commiato anticipato («Dobbiamo guardarci negli occhi e capire cosa fare»). Il Gallo lo ha capito da tempo: ad un anno dalla scadenza, ha deciso di non rinnovare. In Italia ha due pretendenti: Roma e Milan. Pinto apprezza moltissimo Depay che nei giorni scorsi ha salutato il Lione. Tra un mese sarà libero. Il francese è vicino al Barcellona ma con i Friedkin (e il Decreto crescita che permette di tagliare al 50% la tassazione al lordo per i calciatori provenienti dall’estero) la sorpresa è sempre dietro l’angolo. In quest’ottica, occhio anche a Icardi. Il rapporto con il Psg è ai minimi termini. Mauro vuole tornare in Italia e ha in mente la Juventus. Ma essere allenato da Mourinho non capita tutti i giorni.

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