STRUTTURA PORTANTE
Giovedì sera, a Duisburg, l’ottavo in gara unica contro il Siviglia. Fonseca, e lo ha in pratica annunciato prima di partire per Torino, sa già come sfiderà il collega Lopetegui. «La squadra è pronta». Quindi: Pau Lopez; Mancini, Ibanez, Kolarov; Peres, Diawara, Cristante, Spinazzola; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko. Dentro i migliori o quantomeno i più affidabili dopo la lunga pausa del campionato. Manca solo lo squalificato Veretout, riferimento dell’allenatore a centrocampo. Pellegrini, operato la settimana scorsa al setto nasale, è già tornato ad allenarsi. Scenderà in campo con la mascherina. Se non ce la dovesse fare, Perez è davanti a Zaniolo. Lo ha chiarito il tecnico allo Stadium: «Non ha ancora i 90 minuti nella gambe». Nessun dubbio, insomma. Il telaio è collaudato. I 3 centrali in difesa sanno impostare, con Kolarov regista aggiunto; i 2 laterali Peres e Spinazzola che fanno le ali e, al momento di rientrare, blindano le corsie; i 2 mediani, nella fase di possesso, si allineano in verticale, con Diawara play e Cristante (o Veretout) trequartista d’assalto tra Pellegrini e Mkhitaryan che comunque giocano accanto a Dzeko ed evitano di allargarsi proprio per dialogare con il centravanti e stare vicino alla porta. La Roma «è pronta» e non solo negli interpreti.
FORMA E SOSTANZA
Sta bene fisicamente. Titolari e ricambi sono arrivati alla fase cruciale della stagione quasi al top della condizione atletica. Qualche imprevisto c’è stato, ma va messo in preventivo con gli impegni ravvicinati. Ma se la squadra non fatica a correre, riesce a essere più lucida quando deve rispondere a ogni richiesta di Fonseca. Soprattutto nel pressing, nel palleggio e nella finalizzazione. In questa striscia positiva di 8 partite, la media gol dei giallorossi è stata di quasi 3 reti a partita (e record assoluto di gol in trasferta: 41). Ma addirittura 51 quelle incassate: peggio, ultimamente, solo nella stagione 2012-2013 con 56. Ritrovata l’efficacia offensiva, la fragilità difensiva non incide però sul rendimento.
ROSA RIGENERATA
Fonseca ha utilizzato il turnover nelle partite meno complicate (compresa quella con la Juve, insignificante per la classifca), risparmiando i senatori Kolarov, Mkhitaryan e Dzeko. E ha scoperto la qualità dei ricambi: i giovani Villar, Perez e Calafiori, i big Zappacosta, Fazio, Perotti e Kalinic.l E ovviamente Ibanez, chiamato a sostituire Smalling. Fuori dalle rotazioni solo i possibili partenti: Cetin, Jesus, Under e Kluivert. L’unica perplessità sul portiere: Mirante, pure se si è fermato per infortunio, sembra più affidabile del titolare Pau Lopez.
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