Roma, in Europa la musica non cambia
Pareggio per 1-1 contro il Viktoria Plzen

Diego Perotti esulta
di Ugo Trani
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Giovedì 15 Settembre 2016, 14:54 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 10:11

dal nostro inviato
PLZEN Il pareggio della Roma è deludente, anche se, essendo solo la prima gara della nuova avventura, non complica certo il percorso nel gruppo E, dove l'Austria Vienna è scattata in testa, vincendo in Romania contro l'Astra Giurgiu. I giallorossi, però, continuano a mostrare i soliti difetti. Caratteriali e tecnici. La sintesi della gara di Plzen è semplice: il gol del vantaggio su rigore, la solita rimonta subita e l'ennesima rete incassata, come è successo, nelle coppe europee, in 32 delle ultime 33 partite. Ma è soprattutto la prestazione da bocciare. Senza voglia, con il pensiero già al Franchi, dove domenica sera è in programma la sfida con la Fiorentina.

PROVA OPACA
«Tutti rimandati» lo slogan di Spalletti. Che si sente responsabile quanto i giocatori. Hanno deluso i giovani, chi ha avuto la chance in Europa League. Contro il Viktoria avrebbe dovuto dimostrare di poter essere utile in campionato. Male Iturbe e anche Gerson. Altalenante Alisson. Da rivedere Paredes, regista al posto di de Rossi, e non aiutato da chi avrebbe dovuto assisterlo nel palleggio a centrocampo. In ripresa El Shaarawy, decisivo quando è andato a conquistare il rigore trasformato da Perotti e quando ha creato le occasioni migliori della Roma, offrendo la palla del possibile 2 a 1 a Nainggolan nel primo tempo (palo) e a Dzeko nella ripresa (bravo il portiere Bolek). Promosso solo Fazio, accanto a Manolas. Il più felice è l'allenatore che rischia di non recuperare Vermaelen per Firenze (possibile ricaduta muscolare: si è fermato nella rifinitura ed è andato in tribuna).

SENZA IDENTITA'
Ma Spalletti ha forse esagerato con le novità. Sono state 5, all'inizio. Troppe. La Roma, tatticamente poco equilibrata in queste prime sei gare, non è riuscita a gestire il match proprio perché ha perso qualche punto di riferimento: Strootman, Salah e lo stesso Florenzi. Chi è stato chiamato in causa ha preferito non rischiare, rinunciando a prendere l'iniziativa. In più Juan Jesus ha regalato il gol del pari al Viktoria. Dal 4-3-1-2 del primo tempo ecco il 4-2-3-1 della ripresa, con Dzeko al posto di Gerson: adesso i giallorossi sembrano trovarsi più a loro agio con il centravanti. La mossa di inserirlo, però, dopo l'intervallo stavolta non ha pagato. Anche perché Totti, al debutto stagionale in Europa (League), ha avuto spazio solo a 20 minuti dalla fine (come Florenzi) e non lo ha potuto aiutare come ha invece fatto domenica scorsa con la Sampdoria.    


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