Con quella fascia un po’ così... Una fascia da schiaffi, una fascia triste. Te la danno per meriti e la tolgono quando non te lo aspetti, quando non vuoi. La fascia è bella e maledetta. Nella Roma il capitano è sempre stata una figura dominante, coinvolgente, ma spesso è finito male. Da Di Bartolomei a Dzeko, passando per Conti, Giannini, per Totti, De Rossi e Florenzi, storie deteriorate, o meglio degradate. Pellegrini è autorizzato a fare gli scongiuri, ma l’elenco è lungo. Son i ragazzi della fascia sfilata. L’ultimo che l’ha persa è Dzeko, uno dei migliori attaccanti della storia della Roma. Per ora i gradi li ha “lasciati” perché non gioca ma forse li mollerà perché se ne andrà o perché si sceglierà, per volontà di Fonseca, di premiare il suo amico Pellegrini.
IL LONGEVO
Se la fascia è stata “sfilata” al capitano più longevo, ovvero, Totti, il resto ci sorprende meno. Totti non ha smesso, ma come dice lui, lo hanno fatto smettere: quel prezioso pezzo di stoffa, con i nomi dei figli stampati sopra, non l’ha potuto più indossare, baciare. Quella fascia gli faceva compagnia dall’ottobre del 1998, quando Aldair la gettò polemicamente a terra (ecco, lui sì, l’ha mollata di sua sponte, a Bergamo), e poi gliela consegnò. E poi c’è De Rossi, da sempre capitano del futuro e da sempre leader da spogliatoio, anche quando quella fascia non ce l’aveva.