Derby Lazio-Roma, Delio Rossi: «In palio ci sono più di tre punti. Avverto tensione, chi vince vola»

«Posso dire che è l'unica partita che sfugge a qualsiasi pronostico. Qui si parla di questo match sei mesi prima e sei mesi dopo»

Derby Lazio-Roma, Delio Rossi: «In palio ci sono più di tre punti. Avverto tensione, chi vince vola»
di Giuseppe Mustica
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Domenica 12 Novembre 2023, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 15:07

Delio Rossi ha allenato la Lazio dal 2005 al 2009, di derby ne ha giocati 8 e il bilancio è di 3 vittorie, altrettante sconfitte e 2 pareggi. Il 3-0 del 10 dicembre del 2006 si chiuse con un suo tuffo nella fontana del Gianicolo. Storico.

Rossi, che derby sarà? C'è una squadra favorita?
«Posso dire che è l'unica partita che sfugge a qualsiasi pronostico. Qui si parla di questo match sei mesi prima e sei mesi dopo».

È sempre stato così.
«Quando sono arrivato alla Lazio non mi è stato chiesto se sapessi allenare, ma se mi ricordassi che ci sono almeno due derby».

Allora diciamo così: chi è più in difficoltà?
«Stanno vivendo la stessa situazione: un allenatore che è qui da tre anni, campagne acquisti importanti soprattutto quelle dei giallorossi, ma sia Roma che Lazio al momento sono al di sotto delle aspettative.

Non vedo una più in difficoltà dell'altra. Ma chi vince svolta, non vale solo tre punti».

Chi lo decide?
«A me il derby ha insegnato una cosa: di solito escono quei calciatori che non sono pronosticati. Penso ad esempio a Gottardi (decisivo il 21 gennaio 1998, ndc). Ma se dovessi dire qualcuno allora dico Lukaku, Dybala, oppure Immobile o Luis Alberto».

Come si prepara un derby?
«Era l'unica partita che io non preparavo. C'è adrenalina, il sangue scorre forte nelle vene, Sarri e Mourinho devono essere bravi ad abbassare la tensione».

E loro non hanno nemmeno parlato in conferenza.
«Sentono questa partita. Anche se devo dire una cosa»

Siamo qui.
« Il 98% delle cose che diciamo in quei giorni è aria fritta, le solite. In questo momento sei sempre sotto i riflettori, non c'è nemmeno bisogno di parlare. Noi, in quella settimana, aprivamo le porte agli allenamenti».

In fondo il derby è un qualcosa che appartiene anche ai tifosi.
«La gente vive per questa partita ed è giusto dargli la possibilità di sentirsi partecipe. Adesso è tutto blindato, sembra che si faccia fisica quantistica. Comunque è una sconfitta per tutti».

Alla fine, il suo derby più bello?
«Quello del 3-2 con gol di Behrami contro la Roma di Spalletti. Non c'è stato nemmeno il tempo di mettere il pallone in mezzo. Noi eravamo sempre sfavoriti. È stato bellissimo».
 

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