Lazio, ascolta Delio Rossi: «Ora si può, per migliorare servono colpi mirati»

Lazio, ascolta Delio Rossi: «Ora si può, per migliorare servono colpi mirati»
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 24 Giugno 2015, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 15:35
ROMA L'ultima volta che la Lazio ha sentito le note della Champions Legue, in panchina c'era lui: Delio Rossi. Era la stagione 2007/2008. Quell'anno l'inesperienza della dirigenza a confrontarsi con una competizione così grande, portò ad un mercato estivo del tutto inadeguato. In rapida successione arrivarono Scaloni, Del Nero, Vignaroli, Artipoli e Meghni. Buoni gregari ma non certo i giusti tasselli per rinforzare una squadra già modesta di suo. «La Champions a noi ci capitò. Quell'anno non eravamo certo partiti per arrivare terzi in classifica. Tanto più che avevamo l'handicap della penalizzazzione di Calciopoli. Certo che il mercato fu inadeguato».
L'immobilismo attuale del club sul mercato, ai tifosi lascia presagire gli stessi scenari di 7 anni fa
«Io credo che l'attuale rosa della Lazio vada solo migliorata con dei colpi mirati. Noi quell'anno invece avevamo proprio bisogno di ricostruire il gruppo».
La paura è che possano arrivare altri Vignaroli.
«Non penso. La Lazio è diventata una squadra importante e non si farà trovare affatto impreparata. Non c'è fretta, c'è ancora tutto il tempo per fare mercato»
Colpi mirati. Secondo lei quali sono i reparti che vanno rinforzati?
«Bisogna trovare un'alternativa a Klose e Djordjevic in avanti e capire il prima possibile cosa ne sarà di Biglia. La Lazio deve migliorare nelle alternative, che poi è quello che è emerso dalla passata stagione. L'ossatura c'è ma servono i ricambi».
Secondo lei un gruppo che possa giocare su tre fronti di quanti elementi ha bisogno?
«Se sei impegnato in campionato, coppa Italia e Champions hai bisogno di alemno 16 o 17 giocatori che siano tutti sullo stesso livello. Lo ribadisco: i tifosi devono stare tranquilli perché a questa squadra servono solo pochi tasselli. Paradossalmente hanno più problemi squadre come Milan, Inter e Napoli che devono ricostruire».
Che problemi si possono incontrare giocando la Champions?
«La Lazio parte in vantaggio perché in squadra ha tutti giocatori che hanno giocato gare europee. Penso che Pioli dovrà essere molto bravo a calibrare la preparazione».
Lei come si regolò?
«Bisogna tenere conto delle due competizioni e non focalizzarsi sul preliminare perché si rischia di fare la fine del Napoli quest'anno. Inoltre bisogna lavorare molto sulla testa dei calciatori perché è normale che se vai avanti in Champions qualcosa in campionato lo lasci. L'esperienza mi dice che se sono tanti anni che manchi dall'Europa che conto è normale che i giocatori pensino solo a quella. Conta la gara del martedì o del mercoledì e poi la domenica scendono in campo come se fosse l'amichevole del giovedì».
Il ds Tare tempo fa ha dichiarato che questa squadra è difficilmente migliorabile, lei è d'accordo?
«Assolutamente sì. Attenzione questo non vuol dire che Tare voglia tarpare le ali alla Lazio, ma semplicemente che, se hai a disposizione un budget limitato, trovare i calciatori che ti facciano crescere ancora non è facile. Un conto è avere i soldi della Juve, un conto è avere le disponibilità della Lazio. Ribadisco: io non sarei affatto preoccupato se fossi un tifoso laziale. Bisogna avere più fiducia nel presidente Lotito».