Scontri a Napoli, De Laurentiis «snobba» Ceferin ma polemizza: «Ieri i reietti si sono uniti per fronteggiare le forze dell'ordine»

Le parole del presidente azzurro nella conferenza stampa tenutasi dopo la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza alla Prefettura di Napoli

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Giovedì 16 Marzo 2023, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 09:11

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis torna a parlare e sceglie di farlo dopo la qualificazione ai quarti di Champions League della squadra allenata dal tecnico Luciano Spalletti a seguito degli scontri in città con i tifosi. Il «palcoscenico» è la conferenza stampa tenutasi dopo la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza alla Prefettura di Napoli, convocato in seguito alla giornata di scontri in città con i tifosi dell’Eintracht Francoforte, chiedendo un sostegno alla politica.

«Ringrazio Prefetto e Questore. A Francoforte la curva dei loro tifosi mi ricordava quelle della Serie C con tifo senza valore, un tifo ancestrale. Ieri abbiamo assistito a dei reietti che si uniscono per fronteggiare le forze dell'ordine. Tutto quello che può essere racchiuso in un confronto tra tifoserie, in realtà è un pretesto per mettere a dura prova l'ordine costituito».
 


Cosa ha detto De Laurentiis

«Tutto quello che può essere racchiuso in confronto tra tifoserie in realtà è un pretesto per mettere a dura prova l’ordine costituito. Allo stadio ho visto uno spettacolo straordinario. Dicono che c’è troppo ordine allo stadio, una volta si faceva più casino - le sue parole -. Io dico sempre: 'Il casino velo fate a casa vostra'. Lo sport è sport e il tifo deve essere sano, allo stadio ci vanno famiglie, bambini ai quali non bisogna far fare un giro di cocaina, fumare la marijuana, né far vedere un’arma, insegnargli che in fondo il 'Napoli siamo noi'…».

 

De Laurentiis lancia una dura accusa alla classe politica e chiede leggi più severe per arginare la follia ultras. «Probabilmente ieri erano fuori come cani sciolti, appresso alle forze dell’ordine e con la scusa di fronteggiarsi con i tedeschi. Io ieri ho visto uno stadio inglese. La politica italiana se n’è sempre lavata le mani - le sue parole - . Vorrei un modello come quello della Thatcher. Sono anni che dico prendete la legge inglese… Voi pretendereste che noi dovremmo investire soldi per rifare impianti che vengono devastati? Non ci pensiamo minimamente. Se qui non viene regolamentata la frequentazione dello stadio, non esiste questa possibilità. Lo stadio deve essere sacro, e la rappresentazione scenica viene poi trasmessa. Ieri avremmo avuto un miliardo di spettatori nel mondo. E io sono fiero di aver dato un’immagine come il calcio inglese. Che è il più remunerato nel mondo. Lì ci sono i questori per ogni stadio».
 

 

AdL ne ha anche per la Uefa e per il suo presidente Aleksander Ceferin: «Noi poi ci lamentiamo che le forze dell’ordine vadano in sofferenza. Io dico, dateci gli strumenti. Non mi permetto di commentare la Uefa, ma sto rifacendo 3.000 mq allo stadio in 40 giorni rifacendo impiantistica che non esisteva. Parlerò della Uefa solo alla fine del campionato, si commenta da sola con i suoi signori. Basta pensare a Parigi, il mio capo della comunicazione era lì, ha rischiato la vita. Che dobbiamo fondare un partito politico del calcio a livello europeo? Se il calcio è la cartina di tornasole per sopprimere le differenze sociali, perché uno regala 90 minuti di divertimento, non possiamo farcelo inquinare da chi dovrebbe tutelarci e non è all’altezza di farlo. Il presidente UEFA Aleksander Ceferin si schiera con l'Eintracht? Di Ceferin non parlo, si commenta da solo».

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