Buffon, una serata all'insegna del flop:
il pari della Croazia per un suo errore

Buffon, una serata all'insegna del flop: il pari della Croazia per un suo errore
di Alessandro Angeloni
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Domenica 16 Novembre 2014, 23:31 - Ultimo aggiornamento: 23:32
dal nostro inviato

MILANO Il capello rifatto, la maglia giallo canarino, tutto era pronto per la festa. Ma poi si è sciolto, la serata è all'insegna del flop: Gigi Buffon esce da San Siro con gli occhi gonfi di rabbia, per quel tiro di Perisic che proprio non doveva entrare e invece è entrato per sue responsabilità, che di solito non si vestono addosso a uno della sua esperienza. Ripenserà tante volte a quella palla "bagnata" dalla sua sciocchezza. Un errore di valutazione, un'ingenuità, una papera, un riflesso ritardato: gol e basta. Doccia fredda, in quell'istante la Croazia ha ritrovato la fiducia, smarrita pochi minuti prima, non appena Candreva aveva a gonfiato la rete con un destro da fuori area facendo capire agli avversari che questa Italia tutta incerottata non aveva alcuna intenzione di regalare nulla e tantomeno di abbassare la testa davanti al calcio fantasia della formazione di Kovac e ai suoi tifosi fin troppo caldi. Ma proprio il portierone azzurro, 146 presenze quasi sempre ad alta quota, ha fatto cadere le certezze acquisite e ha ridato vigore ai bianco rossi. Sono papere che ti ricordi, perché fanno parte del bagaglio di un grandissimo. Che sbaglia raramente e, appunto, proprio per questo non riesci a dimenticarle.



Una serata andata così, con pochi interventi dei suoi, solo normale amministrazione per uno come lui, papera a parte. Buffon è il capitano, l'uomo guida, a lui tutto è concesso, perché sai che oggi ti manda giù e poi ti salva con uno scatto da gatto. Trentasei anni, Gigi ha ancora voglia di stupire e soffre dopo certe serate in cui ti accorgi che non sei stato all'altezza e magari sei portato a pensare che, vista l'età, forse non lo sarai più. Ma tutti sono pronti a perdonarlo, ad aspettare il giorno in cui ti salverà e ritroverà il sorriso. Dietro a lui ci sono portieri in crescita: l'affidabile Sirigu e il giovane rampante Perin. E la scuola dei portieri italiana sta studiando un ritorno al passato.



Ci sarà presto il patentino che sancirà la professionalità di chi prepara i numeri uno. Perché in Italia ci siano sempre giocatori come Buffon, nonostante qualche incertezza. Serate come queste passano, specie se certe partite non le perdi. Un premio di consolazione. Basterà a uno come Buffon? Forse, l'improtante è che non si arrotoli troppo su brutti pensieri, come ha fatto su quella palla maledetta di Perisic.
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