Il Belgio al bivio: battere la Croazia per raggiungere gli ottavi. Ora o mai più per una generazione di fenomeni

Trapelate voci di uno spogliatoio spaccato, il ct Martinez: "La presunta talpa ha fatto un autogol". Courtois: "Se salta fuori il nome di chi ha parlato con noi ha chiuso"

Il Belgio al bivio: battere la Croazia per gli ottavi. Ora o mai più per una generazione di fenomeni
di Stefano Boldrini
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Giovedì 1 Dicembre 2022, 14:02 - Ultimo aggiornamento: 14:06

Una grande impresa o il passo d'addio di una generazione di talenti? Il Belgio oggi è davvero al bivio. Deve battere la Croazia vicecampione del mondo per assicurarsi un posto negli ottavi di finale, altrimenti, in caso di pareggio dovrà sperare in un tracollo del Marocco contro il Canada, già out: la differenza reti è infatti a favore della squadra africana, - 1 per i Diavoli Rossi, +2 per i Leoni dell'Atlante. La banda di Roberto Martinez è stata devastata dal ko con il Marocco. È bastata una frase di De Bruyne (squadra vecchia) per creare un putiferio. Si è parlato addirittura di rissa sfiorata tra Eden Hazard e il primatista di presenze in nazionale 144 - Vertonghen, con intervento risolutore di Romelu Lukaku. Sono trapelate voci di spogliatoio spaccato e dell'incapacità di Martinez di gestire un momento delicato, ma il ct spagnolo, in carica dal 3 agosto 2016 e con un contratto solido da coordinatore tecnico, ha replicato con decisione: «I media sono pronti a saltare sulle cattive notizie. La presunta talpa dello spogliatoio ha fatto un autogol. Non siamo contenti delle nostre prestazioni, ma siamo pronti a reagire. Se passiamo il turno, comincerà il nostro mondiale. Godiamoci questo gruppo di giocatori, il migliore della storia del Belgio, terzo in Russia nel 2018 e per quattro anni ai vertici del ranking Fifa». Il portiere Thibaut Courtois, che stasera festeggerà la gara numero 100 in nazionale, è stato meno ironico: «Se salta fuori il nome di chi ha parlato, con noi ha chiuso». Hazard ha ammesso: «È il momento più difficile di questa squadra. Uno scontro con Vertonghen? Ma quando mai, mi sovrasta fisicamente».

Il valore del ranking

Il richiamo al ranking Fifa spiega molte cose. Il Belgio è secondo, dietro al Brasile e davanti all'Argentina. La Croazia, che non supera i Diavoli Rossi dal 2010, è dodicesima. Tanto per ribadire che i numeri sono importanti, ma non sono il Vangelo. Il Belgio, valutato sul mercato 563,2 mln di euro, è un'eterna promessa. Negli europei del 2016, si fece sorprendere ai quarti dal Galles: 1-3. Nel 2018, nel mondiale di Russia, raggiunsero la semifinale contro la Francia, ma furono superati dal gol di Umtiti: si consolarono con il successo sull'Inghilterra nella finalina Nell'europeo del 2021, nuovo stop ai quarti, sotto i colpi dell'Italia. E' la grande contraddizione di questo gruppo: posizioni di testa nelle classifiche, cadute sul campo. Non si può negare il problema-età: Vertonghen (35), Mignolet (34), Hazard (31), Mertens (35), De Bruyne (31), Alderweireld (33), Witsel (33), Meunier (31) non sono più ragazzini. Di solito la miscela giovani/anziani alleggerisce il peso della carta d'identità, ma il problema nel Belgio è che proprio i boys faticano ad imporsi: esemplare il caso di De Ketelaere.

L'assenza di Lukaku ha fatto il resto, ma l'interista, in campo negli ultimi minuti contro il Marocco, potrebbe partire titolare contro la Croazia. Dovrebbe giocare anche Tielemans: Onana è squalificato.
La Croazia ha un centrocampo di ferro: la linea Brozovic-Kovacic-Modric, quando sono tutti in giornata di luna buona, è di grandissimo livello.

Contro il Canada il protagonista del 4-1 è stato Kramaric con una doppietta, ma le fonti di gioco restano il punto di forza. Modric, con i suoi 37 anni, suona ancora il calcio di Mozart. Chi ama il calcio, ama Modric. Con i suoi 37 anni, ogni esibizione in nazionale potrebbe essere l'ultima sinfonia. Dal 2012 al Real Madrid, oggi festeggerà la presenza numero 158 in nazionale: debuttò il 1° marzo 2006. Quando non lo vedremo più sul campo a illuminare il pallone, sarà un giorno triste non solo per il popolo croato, ma per l'intera comunità del calcio.

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