Italbasket, 40 anni fa la magica notte di Nantes. Oggi azzurre vincenti ad Atene

Nel 1983 la strada si incrociò con Drazen Petrovic. Il 7 giugno saremo a casa sua

Italbasket, 40 anni fa la magica notte di Nantes. Oggi azzurre vincenti ad Atene
di Marino Petrelli
3 Minuti di Lettura
Domenica 4 Giugno 2023, 20:55 - Ultimo aggiornamento: 23:11

Italbasket tra presente e passato. L’attualità dice che le azzurre hanno ottenuto due successi al torneo di Atene, ieri contro la Croazia oggi contro la Grecia per 93-40. Domani il ritorno in Italia, l’11 giugno ultima amichevole contro la Germania poi la partenza per Tel Aviv con esordio agli Europei contro la Repubblica il pomeriggio del 15 giugno. 

Italbasket, 40 anni fa la magica notte di Nantes

Il passato fa tornare alla memoria una serata magica di quaranta anni fa. Esattamente il 4 giugno 1983, più o meno a questa stessa ora, l’Italia vinceva gli Europei a Nantes, battendo la Spagna 105-96 in una della partite più belle della storia del basket azzurro. Fu il coronamento di un torneo dal percorso netto cominciato proprio all’esordio contro la Spagna dei “fenomeni”: Da Corbalan, il play sopraffino, a San Epifanio, per tutti “Epi” una delle ali piccole più forti di tutti tempi. Ma anche di Fernando Martin, uno dei primi europei ad andare in Nba, e Fernando Romay, pivot abilissimo. La vittoria di un punto con la rubata di Marzorati fu il prologo di un europeo da favola. Le vittorie contro la Svezia e contro la Francia aprirono la strada allo “spareggio” contro la Jugoslavia: vincere per raggiungere la semifinale o andare a casa. E vittoria fu, nonostante una partita durissima, con continue risse in campo e la forza degli avversari, capitanati da Dalipagic e con un giovane Drazen Petrovc, che già mostrava tutto il suo talento cristallino.

La semifinale contro l’Olanda rivelazione fu quasi una formalità prima della finale, ancora contro la Spagna che partì forte, ma poi si fece sorprendere dagli azzurri che scapparono via ad inizio secondo tempo (allora si giocavano due tempi da venti minuti) e non furono più ripresi. Un coronamento di un periodo di grande splendore per la Nazionale, quarta ai mondiali a Manila nel 1978 e seconda alle Olimpiadi di Mosca nel 1980, e per le squadre di club, Cantù che vinse la Coppa delle Coppe e poi due coppe dei Campioni, Rieti la Coppa Korac nel 1980, e Pesaro che vinse la Coppa delle Coppe nel 1983.

Poi le vittorie di Roma nel 1984 e Milano nel 1987 e 1988. 

L’aver incontrato sul cammino verso l’oro Drazen Petrovic ci riporta alla mente le giocate del “Mozart dei canestri”, che ebbe una carriera tanto alta quanto sfortunata. Il 7 giugno 1993 il giocatore europeo più forte di tutti i tempi trovò infatti la morte nel tragico incidente di Denkerdorf, in Germania, sull’autostrada A9. Aveva scelto di non viaggiare con i compagni di squadra in aereo di ritorno da una partita di qualificazione perchè non amava volare. Così Klara, la sua ragazza di allora, decise di mettersi alla guida della Golf nonostante le condizioni meteo fossero proibitive. Lo schianto contro un tir fu fatale a Drazen, unico a morire. Un terzo passeggero, una ragazza turco-tedesca, per molti mesi stette in coma e non ricorderà quasi nulla di quell’incidente. Il prossimo 7 giungo saranno 30 anni senza il “diavolo di Sebenico” e noi andremo sui luoghi di nascita del giocatore e poi faremo tappa a Zagabria, al cimitero monumentale dove Drazen è sepolto e poi al “Mozart Bar”, il locale gestito dai genitori. Sarà un viaggio nella memoria, un tuffo in un passato indimenticabile. Ve lo racconteremo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA