Roma, Paredes: cuore e mente a centrocampo. De Rossi: «Se mi ascolta, migliorerà»

Focus sul centrocampista argentino

Roma, Paredes: cuore e mente a centrocampo. De Rossi: «Se mi ascolta, migliorerà»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 7 Febbraio 2024, 11:31

Daniele De Rossi stravede per Leandro Paredes. Non a caso a inizio stagione gli ha dato la sua benedizione quando gli ha chiesto di poter indossare il numero 16. Per DDR all’epoca allenare la Roma era solamente un sogno che si è trasformato in realtà 8 mesi dopo. Ora tra le mani ce l’ha lui Leandro e ha già le idee chiare su come farlo evolvere: «Ce ne sono pochi con le sue qualità in Italia e nel mondo, la palla se gliela facciamo passare nei piedi è la cosa migliore. Deve migliorare un po' il dinamismo, mi deve ascoltare perché io lo facevo bene, tipo trovarmi sulla traiettoria del pallone», ha detto dopo Roma-Cagliari. Il ruolo è lo stesso dell’ex leggenda romanista e chi meglio di lui può dargli consigli per crescere. Intanto, quello che si è visto in campo lunedì scorso è un significativo passo in avanti rispetto alle ultime prestazione con Mourinho.

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Lo dicono i numeri: 73 tocchi totali del pallone, il 90% di passaggi completati per un totale di 58 e 64 tentati.

A cui aggiungere anche un assist su calcio d’angolo spinto in porta di testa da Huijsen. Oltre alle sbavature tecniche, De Rossi dovrà correggere anche quelle comportamentali. Al tecnico non è andata giù l’ammonizione incassata sul 4-0: «È da stupidi. Non dobbiamo prendere ammonizioni stupidi sul 4-0, Paredes è importantissimo, non dobbiamo perdere mai giocatori importanti». Oppure quando Mina lo ha provocato dicendogli: «Figlio di …» e lui ha risposto con un gesto poco signorile. È dovuto intervenire Dybala a rimettere le cose in ordine. Nulla di irreparabile, dovrà solo tenere a bada l’istinto e ragionare anche davanti alle provocazioni. D’altronde i campioni sono così, rispondono con i piedi.

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