Salto in alto: record italiano per due, Tamberi e Fassinotti volano oltre i 2.35

Marco Fassinotti (a sinistra) e Gian Marco Tamberi
di Carlo Santi
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Giovedì 4 Febbraio 2016, 21:42 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 16:25
Record italiano indoor per due: a Banska Bystrica, nella Repubblica Slovacca, Gian Marco Tamberi e Marco Fassinotti hanno saltato 2.35 con Tamberi, sceso come sempre in pedana come una guancia rasata e l'altra no, che ha cercato di superare i 2.40 dopo due tentativi falliti a 2.37. Tamberi ha vinto la gara avendo valicato i 2.35 alla prima prova mentre Fassinotti lo ha fatto alla seconda. Terzo posto per Donald Thomas: l'atleta delle Bahamas ha superato 2.33. Silvano Chesani, invece, ha chiuso in ottava posizione con 2.24 dopo il ritorno in pedana una settimana fa a Padova con 2.23 a quasi un anno dall'operazione al tendine d'Achille.
Il precedente record italiano al coperto apparteneva a Fassinotti con 2.34, prestazione ottenuta due volte, ad Ancona il 23 febbraio 2014 e a Hustopec il 24 gennaio dello scorso anno. All'aperto, invece, il record è di 2.37 e appartiene a Tamberi, che è figlio d'arte con il papà Marco a suo tempo primatista italiano indoor con 2.26 nell'80 e poi 2.28 nell'83, e lo ha realizzato lo scorso agosto a Eberstadt.
Banska Bystrica è una città speciale per l'alto. Nel 2011, precisamente l'11 febbraio, Antonietta Di Martino ha saltato 2.04, migliore azzurra di sempre nella specialità, e nel 2007 aveva ottenuto 2.00.

Ecco cosa ha detto Tamberi dopo il record: «Questa è una pedana magica. Gli allenamenti mi dicevano che ero in forma, ma non credevo di poter arrivare già a 2.35. E pensare che fino a 2.33 ho fatto solo 9 passi di rincorsa. 2.35 è stato il mio primo salto con 11 appoggi dopo cinque mesi. Mi sono preso un break a 2.37 e sono passato a 2.40 soprattutto per riprendere fiato. Ma se questo è l'inizio devo dire che non c'è niente male».




Fassinotti, invece, ha detto che «è stata una bella battaglia. Vivere in prima persona una gara così divertente è uno dei motivi per cui vale la pena fare atletica. Per il resto è stata una lotta soprattutto con la mia nuova rincorsa: in 13 salti si è visto che ha appena 12 giorni di vita. Ci sono ancora tante cose da sistemare e ammetto che il 2,35 non è stato bellissimo. Salto la tappa di Trinec e rientro subito a Birmingham (dove vive e si allena, ndr), ci rivediamo in pedana ad Hustopece il 13 febbraio».
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