Nippo Fantini, una sfida italo-giapponese con vista su Tokyo 2020

Nippo Fantini, una sfida italo-giapponese con vista su Tokyo 2020
di Francesca Monzone
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Domenica 14 Gennaio 2018, 19:14
A Chieti, nel l teatro Marrucino, la Nippo Fantini GM Europa Ovini ha alzato il sipario sulla nuova stagione svelando obiettivi e speranze. Grinta, continuità, futuro ed etica sono i quattro ingredienti di questa squadra che si può definire speciale. Italia e Giappone si sono fusi nel segno dello sport per questo progetto che punta alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il team ha in Damiano Cunego, il piccolo principe del ciclismo, il campione che a fine stagione saluterà il ciclismo e in Marco Canola, corridore dalle straordinarie caratteristiche, colui che da capitano guiderà i ragazzi orange-blu.      
Un progetto, questo, nato esattamente dieci anni fa e con la stessa passione e lo stesso entusiasmo ha continuato a crescere facendo diventare il team una delle squadre professional simbolo di questo sport.          La Nippo Vini Fantini è una squadra ma è, anche, una scuola perché come già accaduto nel 1960 quando una commissione giapponese venne a Roma per imparare come si organizzava un'Olimpiade, il Giappone ha scelto di nuovo l'Italia per insegnare ai suoi giovani a correre in bicicletta. Proprio alle Olimpiadi di Rio, Kohei Iuchima sopra la maglia della Nippo Fantini ha indossato quella della sua nazionale. L'obiettivo per Tokyo 2020 sarà, per il Paese del Sol Levante, quello di accumulare punteggi e portare i corridori della loro nazionale da uno a tre.
Sono tante le ambizioni di questa formazione che sogna di prendere parte al Giro d'Italia e unica formazione a pubblicare sul proprio sito i passaporti biologici dei suoi corridori per dimostrare legalità e coerenza con questo sport nel quale ci sono ancora diversi casi di doping e dove la facile vittoria raggiunta con una scorciatoia getta un velo nero di vergogna su tutto il ciclismo non solo annientando la credibilità di chi corre pulito ma allontanando pubblico e sponsor.
Il 2018 vedrà il passaggio di testimone tra Cunego, vincitore di un Giro d'Italia e tre Giri di Lombardia che è al passo d’addio, e Marco Canola, il ventinovenne vicentino terzo nel ranking italiano e classificato tra i primi 50 in quello mondiale e che, grazie alle sette vittorie ottenute nel 2017, ha convinto il cittì Cassani a chiamarlo ai Mondiali di Bergen.
L'Asia continuerà ad essere il punto di riferimento per le gare di questa formazione e lo farà cercando di conquistare nuovi trofei e portare tanta Italia in un continente che ammira il nostro Paese.
 
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