La ricerca di una nuova location che potesse ospitare i mondiali di ciclismo su strada si è resa necessaria dopo la rinuncia della Svizzera: la rassegna iridata si sarebbe dovuta infatti svolgere ad Aigle-Martigny, ma il governo elvetico ha vietato qualsiasi evento che possa avere più di 1000 persone. L’Italia aveva presentato diverse candidature dopo che in un primo momento la Federazione Ciclistica Italiana si era trincerata nel silenzio una delle più autorevoli era quella di Varese, se non altro perché la città aveva già ospitato i mondiali nel 2008, vinti da Alessandro Ballan, ma la candidatura è stata ritirata due giorni fa. Un’altra candidatura importante è stata quella abruzzese, che avrebbe proposto un mondiale molto suggestivo, ma negli ultimi giorni il nome davvero “caldo” tra le candidature italiane è stato sempre quello di Imola.
La città emiliano-romagnola ha battuto la concorrenza della località francese La Planche des Belles Filles, dove si svolgerà la penultima tappa del Tour de France e che fino a ieri sembrava la principale favorita per poter ospitare i mondiali di ciclismo su strada del 2020. La scelta dell’UCI è ricaduta su Imola in quanto l’autodromo permette di ospitare un evento mantenendo il distanziamento sociale e rispettando le normative anti contagio da Covid-19. Inoltre, c’è un aspetto squisitamente tecnico: proporre un arrivo a La Planche des Belles Filles avrebbe trasformato il percorso in un mondiale per scalatori puri.
L’autodromo Enzo e Dino Ferrari ospiterà partenza e arrivo di un mondiale che sarà in versione “light”, in quanto gareggeranno solo uomini e donne Elite e mancheranno tutte le categorie giovanili. Una scelta obbligata in tempi di Coronavirus, soprattutto per le nazionali che vengono da molto lontano. La rassegna iridata scatterà il 24 settembre con la cronometro femminile, seguita il giorno seguente dalla crono maschile. Sabato 26 e domenica 27 settembre si terranno le due gare in linea rispettivamente per le donne e per gli uomini.
Il circuito del mondiale non si snoderà solo all’interno dell’autodromo, ma i corridori usciranno anche al di fuori. Si prospetta un percorso di 259 km con quasi 5000 metri di dislivello per la gara in linea maschile, pari a 9 giri del circuito che sarà presentato nei prossimi giorni. Il mondiale torna a Imola a distanza di 52 anni: nel 1968 conquistò la maglia iridata Vittorio Adorni.
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