Marcell Jacobs: «Quello non sono io, ci ho messo la faccia e dato il massimo. Aiuterò la staffetta»

Eliminato in semifinale dei 100. Flop Kerley, oro mondiale a Lyles: 9”83

Marcell Jacobs: «Quello non sono io, ci ho messo la faccia e dato il massimo»
di Sergio Arcobelli
4 Minuti di Lettura
Domenica 20 Agosto 2023, 23:48 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 16:49

Il campione olimpico fuori dalla finale mondiale dei cento metri: Marcell Jacobs si piazza solo quinto nella prima semifinale con il tempo di 10”05, vinta da Lyles. Non è bastato il personale stagionale, che ha abbassato il 10”15 della batteria, per accedere al G8 della velocità. Stesso destino per l’ormai ex campione mondiale, quel Fred Kerley rimasto escluso per un centesimo e che alla vigilia della rassegna iridata aveva snobbato così il re di Tokyo: «Nessuno ormai si preoccupa di lui». L’oro dei 100 alla fine va all’altro americano Noah Lyles in 9”83, davanti a Tebogo (Botswana) e al britannico Hughes. Kerley a parte, è arrivata un’altra delusione per Jacobs. Un anno dopo il forfait di Eugene, l’olimpionico puntava a salire sul podio a questi Mondiali ungheresi e mettere al collo l’unica medaglia che mancava alla sua carriera. «Sono convinto che quando tornerò in hotel e mi guarderò allo specchio, sarò abbastanza soddisfatto di quello che ho fatto. Perché so di aver dato il massimo e più di questo non avrei potuto fare. Ma quello non sono io».

Mondiali atletica, Jacobs eliminato dalla finale dei 100 metri: «Potevo stare a casa, ci ho messo la faccia. Comunque è andata meglio di ieri»

Marcell, servivano i 10” netti per il passaggio del turno.
«Immaginavo.

Che dire: sono molto contento rispetto alla gara di sabato. Mi manca il feeling con le gare, con i blocchi, con lo starter. Certo stare fuori per 4 centesimi un po’ si rosica. Con 10”05, negli altri campionati del mondo, si entra in finale».

Si rimprovera qualcosa?
«No, non posso rimproverarmi niente. Potevo restare a casa visti gli infortuni e la stagione che ho avuto, ma volevo mettermi in gioco perché i miei avversari parlano troppo. Volevo fargli capire che io non ho paura di essere sconfitto o di sfidarli, e che se non gareggio c’è un motivo valido».

Come si sente fisicamente?
«Anche abbastanza bene. Avevo un po’ di tensione durante il riscaldamento. Però, fortunatamente il dolore non peggiora, è stabile. Poi dentro lo stadio, con l’adrenalina, non l’ho proprio sentito».

Tecnicamente, invece, che semifinale è stata?
«Rispetto alla prova nelle batterie molto meglio. Ho migliorato tanto, ma potevo fare qualcosa meglio. Forse sono stato troppo contratto, non sono riuscito a lasciarmi andare come avrei voluto. Devo rivederla. Quando gareggio spengo tutto e non riesco a capire quello che ho fatto».

Dell’eliminazione di Kerley, cosa ne pensa?
«Nessuno se l’aspettava, vista la stagione che ha avuto. Però si sa: i 100 metri sono una specialità difficile, non puoi sbagliare niente. Era in una semifinale complicata e non l’avevo visto benissimo sabato. Corre molto di forza. Non è il Kerley sciolto che si poteva vedere l’anno scorso. Però questa è l’atletica».

Ci sarà Jacobs in staffetta?
«Sì, la stagione non finisce qui. Abbiamo una staffetta importante da portare a casa, siamo i campioni olimpici, dobbiamo dare il massimo. Non vedo l’ora di tornare in pista».

Poi, farà altre gare?
«Mi piacerebbe andare in Cina il 2 settembre a Xiamen e se mi classifico nei primi tre puntare alla finale di Diamond League ad Eugene». 

Cosa servirà l’anno prossimo per ritrovare il vero Jacobs?
«Dovrò fare il possibile per ritrovare la forma. So di non essere il vero Jacobs. Il vero obiettivo del prossimo anno non è solo allenarsi bene, ma restare in forma. Più rimango in forma, più posso allenarmi bene e più posso andare forte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA