Cortina non slitta: i Mondiali nel 2021. Dalla Fis garanzie in caso di cancellazione

I Mondiali di sci di Cortina nel 2021: respinta la richiesta di slittamento della Fisi
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Giovedì 2 Luglio 2020, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 16:04
I mondiali di sci di Cortina 2021 non slittano. La Federazione internazionale ha infatti deciso di non accogliere la richiesta della Fisi di spostare l'evento al 2022 – per mettersi al sicuro da eventuali limitazioni dovute al Coronavirus – confermando così la collocazione originale, dal 9 al 21 febbraio del prossimo anno. La Fis si è anche impegnata a garantire 10 milioni di franchi svizzeri nel caso di cancellazione dovuta a un eventuale ritorno della pandemia.

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«Fis ha deciso di sostenere finanziariamente la Federazione italiana per un massimo di 10 milioni di franchi svizzeri in caso di cancellazione dei Mondiali per un ritorno dell'epidemia da Covid», ha annunciato il presidente della Fis, Gian Franco Kasper. «È una forma di garanzia che la Federazione ha voluto dare all'Italia, auspicando che non ce ne sia bisogno e che il Mondiale si disputi regolarmente». «Siamo molto felici per la soluzione trovata per i Mondiali del 2021 a Cortina - ha proseguito Kasper - e che le gare possano rimanere nelle date originali. Il Mondiale sarà l'evento principale della stagione. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato ad assumere questa decisione e lo spirito collaborativo dell'intera famiglia dello sci alpino, senza il quale non si sarebbe raggiunto un risultato così importante».

LE REAZIONE ITALIANE
«La federazione si è adoperata per il ritorno al 2021 e per avere il supporto che ci è stato garantito. Quindi è stato premiato il lavoro di tutta l'Italia. Abbiamo avuto le garanzie economiche dalla Fis in caso di cancellazione», ha commentato il presidente della Fisi, Flavio Roda, all'Ansa. «Torna la data originale come da programma originale - conferma  -. Oggi c'è stata la riunione della Fis e si è convenuto di tornare alla data di origine: c'è un supporto in caso di necessità, solo in funzione di un eventuale ritorno alla pandemia e in caso di cancellazione, fino a 10 milioni di franchi svizzeri».
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