Sorride invece la marcia azzurra femminile che torna sul podio europeo a distanza di dodici anni dal bronzo di Elisa Rigaudo a Goteborg 2006, dopo una gara corsa da protagonista e che era cominciata con quasi due ore di ritardo a causa dell'odore di gas avvertito sul percorso e che aveva reso necessari controlli di sicurezza. «Sono molto contenta di essermi confermata - le parole della Palmisano a fine gara - non era facile prendere un'altra medaglia un anno dopo, soprattutto sapendo di non essere nella stessa condizione della scorsa stagione. È stata una gara tosta e non si capiva chi potesse prendere il ritmo giusto.
Non ho la stessa forma di Londra perché quest'anno abbiamo cambiato un pò di cose nei chilometri della preparazione invernale, ma era importante farlo quest'anno in una stagione più facile, in previsione dei Giochi di Tokyo. Per me questa medaglia significa tanto, è la ciliegina sulla torta. Tra un mese mi sposo e i preparativi mi hanno tolto qualcosa dal punto di vista atletico, ma come donna mi stanno regalando veramente tanto. All'altare - chiude con una battuta - non ci andrò marciando, adesso devo imparare la cosa più difficile: portare i tacchi». Buon 9/o posto per Valentina Trapletti, fermata per squalifica invece Eleonora Giorgi quando comunque era già staccata dalle migliori
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