Panziera e Codia, tempi mondiali. Altro record per Galossi

Margherita Panziera
di Piero Mei
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Martedì 12 Aprile 2022, 19:47

Trionfa il Triveneto nel penultimo giorno degli Assoluti primaverili di nuoto a Riccione, biglietti mondiali per Budapest da staccare. Vincono i titoli in palio il triestino Piero Codia (100 delfino), l’udinese Matteo Restivo (200 dorso), il veronese Luca Pizzini (200 rana), Margherita Panziera di Montebelluna (100 dorso) e Ilaria Cusinato di Cittadella (200 delfino). Le succose briciole dello stile libero al resto d’Italia: a Roma i 50 con Slvia Di Pietro, a Bari (e Roma dove vive e si allena) i 200 con Marco De Tullio. Quanto ai biglietti mondiali se ne staccano di gruppo, perché Codia e la Panziera raggiungono il limite buono per le staffette miste 4x100, sia maschi che femmine.

DE TULLIO BIS, GALOSSI RECORD
Marco De Tullio chiude Riccione 2022 con un super bottino: dopo il titolo e il pass mondiale nei 400 stile libero, si prende anche il titolo dei 200 stesso stile: 1:46.29, suo primato personale e unico degli otto da questo “incontro di boce” come lo aveva chiamato il recorder italiano Filippo Megli, sotto l’1:47. “Il lavoro paga, il nuoto è una questione di testa” dice Marco che ora si allena con Christian Minotti. Con il quale si allena pure Lorenzo Galossi che vince la Finale B e, con il dentino avvelenato per non essere entrato in quella dei “grandi”, chiude in 1:48.26, che è record italiano di categoria. Nella finale maggiore bel secondo posto di Gabriele Detti che sta tornando (“Ha ragione Tullio: il nuoto è questione di testa, e io mi diverto di nuovo”); delusione per Di Cola e Megli.

ANDAMENTO LENTO
Tempi non stratosferici nelle altre gare. Silvia Di Pietro nei 50 vince in 25.10 (“Vorrei rifarla subito”, non ci sta), in una gara dove la mattina si era vista in batteria Benedetta Pilato, insolita nella fattispecie: Benny, 14esima, ha fatto 26.21, il suo personale; il riscaldamento lo aveva fatto a rana, “perché a stile libero non ci capisco e non so se vado bene o male, ma stare un giorno senza nuotare non potevo e domani ho i 30 rana”.
Piero Codia, 51.10, dice che “il tempo è cattivo, ma ho vinto il titolo qui e nei 50, e dopo la delusione della non-Olimpiade e in mezzo ai tanti giovani, io che ho quasi 33 anni, mi sento molto molto contento.
Come del resto Ilaria Cusinato, 2:10.36 nei 100 delfino: “Stavo male e non dovevo nemmeno venirci a Riccione; mi sono tuffata e mi sono detta ‘vado finché ne ho’.

Sembrerà un paradosso, ma nel delfino fatico meno che nei misti, e così eccomi con il titolo”. Luca Pizzini, 2:10.98, fa suoi i 200 rana, suoi e del “gruppo Giunta” che lo allena, come del resto la Cusinato da quest’anno.

DOTTORI IN ACQUA
Margherita Panziera, 1:00.25, si prende il titolo del dorso nei 100: appena otto centesimi sulla Scalia, “ma io miro ai miei 200 di domani” dice la dottoressa Margherita, laureata in economia. Come pure festeggia la fresca laurea in medicina (110 e lode) e l’ennesimo titolo italiano il baffuto Matteo Restivo, 1:57.53. Sono la prova che studio e sport si possono conciliare… Anche se non sempre la scuola aiuta… L’ultimo titolo di giornata è per la staffetta lunga delle donne, la 4x200: vittoria all’Esercito con Verona, Ramatelli, Morini e De Memme, che ha lasciato per l’occasione le acque libere per la “prigione” della vasca. Bella la frazione iniziale della Quadarella per l’Aniene, poi terza.
 

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