Lo sfogo di Semprini diventa un caso in Rai: «Parla di spie in redazione? Faccia i nomi»

Gianluca Semprini
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Mercoledì 14 Dicembre 2016, 10:57 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 08:36

Il lungo sfogo in diretta tv di Gianluca Semprini per la chiusura anticipata del suo Politics diventa un caso. «Hanno infiltrato una spia nella nostra redazione», è l'accusa lanciata dal giornalista ex Sky nel suo discorso di commiato fatto in occasione dell'ultima puntata del programma. Parole dure su cui ora l'Esecutivo Usigrai (il sindacato dei giornalisti della Rai) chiede di fare luce.
 


«Si tratta di parole gravi che non possono essere lasciate cadere così gettando un'ombra che mina la serietà e la credibilità dell'azienda di Servizio Pubblico - scrive in una nota l'Usigrai -. Chi ha infiltrato la spia? E chi sarebbe la spia e con quale obiettivo? E poi, ne ha già parlato con i vertici aziendali? Il primo dovere di un giornalista è raccontare i fatti. Tutti. Quindi Semprini ha il dovere di dare i dettagli. Faccia i nomi. E soprattutto per chiarezza fornisca le prove di quello che dice».

Ma l'Usigrai non si ferma qui e non risparmia un'ultima stilettata a Semprini:
«Infine - scrive il sindacato - una doverosa precisazione per rispetto della verità e dei colleghi: Semprini dice che ripartirà "dall'ultimo gradino". L'ultimo gradino per Semprini sarà il grado di caporedattore a tempo indeterminato con 150mila euro di stipendio».

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