Oltre 5 milioni i voti arrivati per decretare il vincitore e 338 mila i tweet che hanno portato #amici in vetta ai trend topic in Italia e nel mondo. Ma la signora della tv, più che guardare indietro, è già proiettata al futuro di un talent che dalla sua ha sempre avuto la forza di sapersi rinnovare, di cambiare, di riuscire a stare al passo con i tempi, non ingabbiato nel recinto stretto del format a tutti i costi, diventando così il più longevo della tv italiana. «Amici cambia ogni anno, e cambia in base ai ragazzi che partecipano e che arrivano con il loro bagaglio. Siamo noi ad adeguarci a loro e non il contrario. Qui possono portare e cantare i loro pezzi ed esprimersi per quello che sono. E per il
prossimo anno un sogno ce l'ho, anche se me lo hanno già frantumato - racconta Maria -: avere talenti italiani nella
danza e nel canto, ma anche inglesi, spagnoli, francesi. Non prendere quelli che hanno vinto negli altri talent, ma fare proprio dei casting internazionali. Non è detto che ce la farò, anche perché la prima obiezione che mi hanno fatto è la lingua: 'come ci parli?'».
Queen Mary, però, ha pronta anche un'altra cartuccia da sparare: «Nel tempo Amici è cambiato: all'inizio non avrei mai pensato che i ragazzi potessero arrivare da casa con le loro basi. E come la musica, anche la danza è cambiata. I primi anni c'era solo la danza classica, ora abbiamo aperto all'hip hop, al moderno, a tutti i generi. Bisogna adeguarsi anche in fatto di strumentazione. E seguendo l'esempio del rapper Ghali che ha Charlie Charles a fargli le basi, o dei Chainsmokers con i Coldplay, per la prossima edizione vorrei trovare qualcuno che
venga a fare le cose in questo senso. Cantanti bravi che possano cantare su base creata da altri».
È tempo anche di bilanci per Maria De Filippi, il cui ultimo anno ha segnato anche il suo debutto sul palco dell'Ariston da co-conduttrice al Festival di Sanremo accanto a Carlo Conti. «Bilancio positivo, posivitissimo. E il festival ne è una parte importante, ma porca miseria non me lo sono goduto. E a posteriori è l'unica cosa che mi dispiace. Tornarci? Nessuno me lo ha proposto e ora io non lo rifarei. Ma mi sono divertita, anche se avevo una tale paura. È stato come essere a una fiera o su una giostra che non finiva più. Ho capito dopo quando Carlo
diceva che si divertiva».
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