Vistoli, Pe e Nussbaum: i Tre Controtenori all'Opera di Roma che sfidano i pregiudizi e le star della lirica

Il 20 ottobre all'Opera di Roma Vistoli, Pe e Nussbaum con un repertorio di musica barocca faranno rivivere le star del Settecento: cantanti con voci femminili, spiazzanti. Tre controtenori che sfidano i divi della lirica e i popolari recital dei Tre Tenori, Pavarotti, Carreras e Domingo

Raffaele Pe, Carlo Vistoli e Aryeh Nussbaum Cohen: i Tre Controtenori, all'Opera di Roma il 20 ottobre
di Simona Antonucci
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Giovedì 19 Ottobre 2023, 22:23

Uomini con voci spiazzanti (simile a quelle di popstar come Prince o Mika) che includono maschile e femminile creando un potente effetto drammaturgico (come nel duetto che vinse Sanremo, tra Mahmood e Blanco). Sono i protagonisti della serata dei Tre Controtenori che domani sera, all’Opera di Roma fa rivivere i fasti dell’epoca dei castrati. Le glorie, e le rivalità di autentiche star del barocco, Farinelli, Senesino, Carestini e Caffarelli, contese dalle corti e dai palcoscenici europei. Con vocalità sensuali e vertiginose, dalle infinite possibilità espressive, scendono in campo i tre acclamati controtenori della scena contemporanea, Carlo Vistoli, Raffaele Pe e Aryeh Nussbaum Cohen, impegnati, e applauditi, proprio in questi giorni nelle repliche al Costanzi, di Giulio Cesare in Egitto di Händel per la regia di Damiano Michieletto, con il maestro Rinaldo Alessandrini.

I PALADINI

Eredi dei cantanti del Settecento (che venivano evirati prima di cambiare voce), e paladini di una Nouvelle Vague della cultura barocca, i nuovi divi del canto operistico (voci maschili portata nel registro acuto) rispondono a Pavarotti, Carreras e Domingo, con un recital che ricorda le loro serate (proprio a Roma, a Caracalla esplose il loro format di grande successo). Se i Tre Tenori sono stati un fenomeno musicale popolarissimo negli anni Novanta, c’è stata un’epoca, tra il XVII e il XVIII secolo, in cui la fama e la celebrità ce l’avevano i castrati. Protagonisti di un teatro dello stupore, eroi di un mito che rivive oggi grazie ai controtenori, richiestissimi in tutto il mondo per il repertorio barocco e non solo. E domani Vistoli, Pe e Nussbaum Cohen, con un evento che gioca su un passaggio di testimone, daranno vita a una sfida di virtuosismi vocali che si dispiega tra le più belle e note pagine del repertorio barocco, e che arriva fino a Rossini. Sul podio, torna Rinaldo Alessandrini, specialista del repertorio, che dirige l’orchestra della fondazione capitolina.

BAROQUE STAR

«Il barocco metteva in scena l’inquietudine dell’animo umano ed è per questo che è così attuale», spiega Raffaele Pe, lodigiano, 38 anni, padre di tre figli, definito dal Times “a baroque star”.

Pe (e così i suoi colleghi) è un paladino della cultura barocca: ha fondato un “band”, La lira di Orfeo, ensemble che riunisce i migliori musicisti su strumenti antichi, un collettivo artistico che si occupa di riportare alla luce opere dimenticate. «I pregiudizi esistono», spiega, «anche se noi cerchiamo di restituire autenticità e modernità ai ruoli un tempo affidati ai castrati. Ma i ragazzi che vedo nei talent fanno un percorso simile al nostro. Sperimentare diversi registri vocali per spiazzare, suscitare emozioni».

I PREMI

Carlo Vistoli (nato a Lugo, 36 anni fa) ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali - tra i quali un Premio Farinelli e il Primo Premio al Concorso Renata Tebaldi - e vanta un’ampia produzione discografica con Erato, Harmonia Mundi e Ricercar. Forte dell’esperienza e del successo ottenuto nei maggiori palchi americani e da poco sulle scene europee è invece Aryeh Nussbaum Cohen, newyorkese, 28 anni, che canta per la prima volta a Roma dopo Monaco, Berlino e il Festival di Glyndebourne. Per la scaletta hanno preparato un bombardamento di hit: si apre con arie e duetti tratti da celebri opere di Antonio Vivaldi, Georg Friedrich Händel e Leonardo Vinci, come Nel profondo cieco mondo (dall’Orlando Furioso di Vivaldi), Stille amare (dal Tolomeo di Händel) e Tu vuoi ch’io viva (dall’Artaserse di Vinci).

CAVALIERI

Canti di cavalieri, tiranni ed eroi che, protagonisti di storie e intrecci romanzeschi, in quelle note si fermavano a esplorare il proprio dramma interiore, le passioni e i tormenti. Non mancano pagine musicali di notevole difficoltà: ricca di colorature e cadenze, Con l’ali di costanza (che canterà Pe) è considerata l’aria più impegnativa dell’Ariodante di Händel. Passando per la più famosa opera di Gluck, l’Orfeo ed Euridice (Nussbaum Cohen ne eseguirà la struggente aria di Orfeo Che farò senza Euridice?), il programma prosegue fino all’Ottocento con Rossini: dal suo Tancredi Vistoli canterà l’aria Di tanti palpiti, la cui celebre cabaletta da sempre rappresenta, per i cantanti del repertorio, uno dei massimi vertici virtuosistici. 

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