Max Giusti e i suoi "Pezzi da 90": a Bologna con lui anche Destro, Giaccherini e Donadoni

Max Giusti e i suoi "Pezzi da 90": a Bologna con lui anche Destro, Giaccherini e Donadoni
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Mercoledì 13 Gennaio 2016, 16:37 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Max Giusti torna a teatro. E lo fa anche nella sua Roma, dove sarà in scena dal 19 al 24 gennaio, al Teatro Olimpico. E per lo show a Bologna, come testimonia uno scatto pubblicato su Instagram dallo stesso Giusti, c'erano anche Mattia Destro, Emanuele Giaccherini e Roberto Donadoni.

«Per una volta ho deciso di tornare un pò "indietro", ma non mi ero reso conto quanto questo, invece, mi ha fatto andare avanti». Così Max Giusti, che dopo l'avventura di "Tale e quale show" e tra una parodia e l'altra per "Quelli che il calcio", è pronto a partire con la tournèe del suo nuovo spettacolo teatrale: "Pezzi da 90", carrellata delle sue migliori e nuove creazioni, con tappe anche al Nuovo di Milano (13-15 gennaio) e al Teatro Olimpico di Roma (19-24 gennaio). «Dopo tanti anni di tv "istituzionale", da "Affari tuoi" in poi, volevo provare ad affrontare il pubblico senza quarta parete, passare a qualcosa di un pò più "ruvido"», racconta l'attore all'Ansa nel pieno delle prove per la serata speciale di Capodanno, che lo vedrà, eccezionalmente e per la prima volta, accanto a Teo Teocoli («un mito per me che sono cresciuto con il suo Caccamo», dice) a Palazzo dei Congressi a Roma.

«Per me tornare a "Quelli che il calcio" quest'anno - prosegue - è stato come tuffarsi nella piscina di Cocoon. Mi chiedevo "chissà se sono ancora capace" e invece lavorare con la Giaplappa's, Savino, ritrovare la Ocone, mi ha tolto 10 anni». Così, senza la "rete" di una trama o di una storia, Giusti torna in palcoscenico sfoderando i suoi "Pezzi da 90", da Biagio Antonacci a Terence Hill, il presidente Lotito e Albano, Cristiano Malgioglio sosia del Presidente Mattarella, Ligabue, Vasco Rossi, Pierluigi Pardo con i sommari alla Tiki taka, lo stizzoso Francesco De Gregori, Massimo Ranieri. Ma anche tante persone comune, come «gli unici che sono riusciti a trovare lavoro in Italia: un egiziano con l'ortofrutta, un cinese "tuttoauneuro" e un prete africano di provincia. Rompo molti miei tabù - dice ancora Giusti -. Per la prima volta parlo di sesso, tra quartieri a luci rosse e il problema di riaccendere la passione di coppia. Mi ero dato troppi paletti in passato. Ora scendo persino in platea tra il pubblico a chiedere cosa ne pensano di Berlusconi, a 79 anni trascinato dalla fidanzata al locale di Smaila alle due di notte».

Uno spettacolo, scritto con Marco Terenzi e Giuliano Rinaldi, «che non è mai uguale, sera dopo sera, perchè non si ride allo stesso modo al nord o al sud», ma, assicura Giusti, «il più comico della mia carriera. E in questo momento, di paure e crisi economica, vedere le famiglie in platea è una grande soddisfazione». Tra i tanti personaggi, anche la sua Roma, oggi così al centro delle polemiche, del Giubileo, delle minacce del terrorismo. «È importante raccontare l'anima di questa città - spiega -.
Ha perso terreno per colpa nostra, che ci siamo girati dall'altra parte, ma ha ancora tanto da dire. Quello che siamo, invece, lo dobbiamo a lei. Il Giubileo sembrava una scelta folle, ma era necessario. Abbiamo un Papa amatissimo, che però è il più solo di tutto il Vaticano. Sta a noi farci sentire. Magari - incalza - avessimo un Papa Francesco anche in politica! Uno che dica con schiettezza 'queste cose non vanno più benè. Renzi qualcosa sta facendo, ma tutto è molto lento e con grandi sacrifici per le fasce più deboli. L'Italia ormai sembra reggersi solo sul volontariato: pensate alla sanità. Ma per fortuna - conclude con un sorriso - io sono solo un comico, nulla di più».


Anche Max Giusti sarà nel cast del Dopofestival, insieme a Nicola Savino e alla Gialappàs Band. «Probabilmente lo spirito irriverente di pezzi da 90 sarà la chiave che andrà a contraddistinguere la mia presenza al Dopofestival», ha detto l'attore.

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