Tutto nasce con la presa di coscienza, da parte dei due protagonisti della storia, della propria individualità e del bisogno di tornare a sentirsi vivi, consapevolezza che li porterà alla separazione. A fare da contraltare all’esperienza di un amore fallito, è proprio il figlio della coppia, Paolo, un diciottenne che vive invece i primi innamoramenti e le speranze di riuscire a costruire una vita a due. Alla fine sarà Xavier, il padre di Paolo, a ritrovare, a cinquant’anni compiuti, il vero senso dell’amore, fatto di leggerezza, passione, abbracci, carezze e frasi sussurrate al telefono. E il suo nuovo rapporto riuscirà a far cambiare radicalmente l’idea che Xavier ha sull’amore: un sentimento che ora occupa un posto fondamentale nella sua vita, anche se, come tutte le cose importanti, anche l’amore, a volte, richiede sacrifici, sofferenze e persino distacchi.
“Vivere l'esperienza di scrivere e dirigere questa storia è già un'esaltante avventura” spiega il regista Luca Pizzurro, classe ’77, con una brillante e intensa carriera all’attivo, anche da autore. “Avere poi la possibilità di condividere questo viaggio con straordinari attori e collaboratori rende il tutto davvero meraviglioso", continua Pizzurro. E proprio i tre protagonisti della compagnia che, a detta del regista, “è senz'altro una delle più belle che ho avuto la fortuna di dirigere", sono entusiasti dello spettacolo che sta per andare in scena. Perché “ha una storia composita e molto articolata che insegna ad amare”, dice Franco Oppini, ma è anche “una nuova ed elettrizzante esperienza che nasce da un testo molto divertente e toccante”, aggiunge Antonella Elia, e che affronta “un tema conosciuto purtroppo, quello della separazione, condito però con ironia, musica ed emozione, elementi essenziali per vivere meglio”. Parola di Simona D’Angelo (www.ilteatroroma.it).