IL VERISMO
Il fatto è che Chénier, come tutto il verismo, punta dritto alla pancia della gente perché Giordano come Mascagni, Leoncavallo e Cilea, sa perfettamente quello che la gente desidera e non si pone problemi nell’offrirglielo.
LA TRAMA
Abbiamo dunque un poeta appassionato Andrea Chénier appunto che parla di amore alla vigilia dello scoppio della rivoluzione in una casa aristocratica di dame civettuole e dami incipriati. Il famigerato Improvviso, grande cavallo di battaglia di tenori, che mischia insieme accuse agli ecclesiastici, sapor panico della natura, sdegno per la povertà non aiutata, vaghe profferte amorose alla figlia della padrona, Maddalena, che, unica nella folla, guarda il poeta con occhi inteneriti. Poi Maddalena che, defraudata di tutto, con la Rivoluzione si nasconde per chiedere aiuto al poeta che un giorno l’ha guardata, appunto, con amore pronto a deflagrare (in questo caso canterà la più bella aria dell’opera, resa indimenticabile dal film Philadelphia dove un quasi morente Tom Hanks si beava sentendola cantata da Maria Callas, e che consegna alla leggenda il più sconclusionato verso operistico: "La mamma morta mi hanno a la porta della stanza della mia...", dove non si capisce cosa hanno fatto della mamma). Gerard, l'antagonista, un baritonone vecchio stampo che fa carriera, e da maggiordomo diventa capopopolo, e prima vuole vendicarsi di Chénier che ha l’amore di Maddalena, poi si commuove per il suo dolore e prova a salvarlo per poi essere clamorosamente ignorato dal Tribunale che decreta la morte del poeta per un supposto alto tradimento (ma non senza lasciargli tempo di cantare un’altra aria travolgente, Nemico della patria, che ne decreta spesso il trionfo vocale).
Anche i personaggi minori sono furbescamente ritratti: su tutti, la vecchia Madelon che consegna il nipote alla causa della Rivoluzione e ne offre la vita per la Francia anche se è l’ultima cosa che ha nella vita (chissà che ne pensa il nipote).
LA SCALA
Tutta questa materia incandescente approda alla Scala dopo anni di assenza e dopo aver visto trionfare nel ruolo del titolo gente come Corelli, Carreras e del Monaco (non Domingo che alla Scala ha cantato invece Fedora, e non Kaufmann che ne è oggi il migliore interprete). Un peso non da poco per Eyvazov che qui debutta anche se potrà contare sull’aiuto amoroso della superstar Anna Netrebko, che di certo non tremerà, ed essendo la compagna di vita del tenore, lo sosterrà nella difficile prova. Luca Salsi è una certezza come Gerard e il maestro Chailly è quanto di meglio dal podio ci si possa aspettare per questo melò appassionato e roboante.
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