Roma, ai teatri Argentina e India torna la rassegna di cinema Asiatica

Roma, ai teatri Argentina e India torna la rassegna di cinema Asiatica
di Cristina Montagnaro
4 Minuti di Lettura
Sabato 17 Settembre 2016, 14:14 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 13:28

Diciassette anni d’amore per il cinema asiatico. Dal 17 settembre al 2 ottobre  al Teatro Argentina e al Teatro India di Roma sarà, ancora una volta, in scena  la rassegna cinematografica “Asiatica”, film, documentari, concerti e ospiti internazionali faranno conoscere il cinema asiatico  a tutti coloro che hanno la passione del cinema. Il festival, giunto alla 17° edizione e diretto da Italo Spinelli, permette di avere uno spaccato del cinema in paesi lontani e distanti dal nostro mercato come: Iran, Turchia, Cina, Giappone, Taiwan, Hong Kong, India, Kazakistan e Mongolia. I biglietti per la visione dei film costano dai 5 agli 8 euro, mentre concerti, dibattiti e documentari sono gratuiti.
 

 


E sarà proprio la Mongolia, la protagonista del focus del festival. Un’opportunità per conoscere meglio questo paese in grande via di sviluppo, che risale a Gengis Khan il condottiero nomade, che creò il più grande impero terrestre del mondo. Incontri dibattiti, concerti come quello del 20 settembre, dove si esibirà Il coro nazionale con i suoi 46 elementi, con voci a cappella e il tradizionale canto armonico.
Oltre 40 film, documentari, corti da 28 Paesi asiatici. Notevole la presenza del cinema iraniano con la serata di apertura  del festival  The Salesman di Asghar Farhadi, al Teatro Argentina il 17 settembre, per poi proseguire al Teatro India. Il 19 settembre, l'intera giornata sarà dedicata al cinema iraniano per il ventennale della Iranian Independents, importante casa di distribuzione fondata da Mohammad Atterrai, ospite del Festival.
 
Si prosegue venerdì 23 settembre, 76 minutes and 15 seconds with Kiarostami, un omaggio, di Seifollah Samadian, al grande regista iraniano recentemente scomparso. La giornata di chiusura del festival vedrà invece la presenza di Mohammad Rahamian, altro regista iraniano con il suo Bench Cinema, un delizioso omaggio al cinema di tutto il mondo e in particolare italiano.

Grande spazio ai documentari come quello di Domenica 18, Hotel Machine, che racconta la guerra attraverso gli hotel in cui soggiornano i giornalisti di guerra. Alla presenza del regista Hung-en Su, domenica 18 The Mountain, un documentario taiwanese sulla condizione degli abitanti autoctoni dell'isola. Dalla Cina, Crosscurrent, con la splendida fotografia di Mark Lee.
Ci sarà anche uno sguardo sulla Siria, paese presente con tre documentari all’interno della manifestazione.
Sarà presentato venerdì 30 settembre alle 18.30 il lavoro di Veysi Altay,  con il documentario The New Life,  sulle guerrigliere di Kobane, sarà presente il regista. Altri documentari  arrivano dal Nepal, Azerbaijan, Pakistan e Taiwan - quest’ultimo Paese presente con fiction e documentari
 
Dalla Corea del Sud, The Bacchus Lady del famoso regista E J-young premiato in tutti i festival internazionali, mentre prodotto ad Hong Kong,  portato in anteprima in Italia, proprio da quata rassegna  Beautiful 2016, quattro corti di quattro famosi registi: Jia Zhangke, Stanley Kwan, Hideo Nakata e Alec Su.
Alla presenza del regista K Rajagopal da Singapore A Yellow Bird, tra i film rivelazione di Cannes 2016. 
 Dal Kazakistan, il toccante, forte The Wounded Angel di Emir Baigazin. Per quanto riguarda la sezione documentari: Nabarun, firmato da Q, regista di punta della new wave indiana, associato all'incontro per la pubblicazione de "Gli ammutinati di Calcutta" di Nabarun, edito da Metropoli d’Asia.

 Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi presenteranno  le proprie opere Frammenti Elettrici su quattro schermi, nella giornata conclusiva del festival.
Ospite di Asiatica, per la ricorrenza del 2 ottobre, Giornata internazionale della Non-violenza, Tara Gandhi. Due, infine, le mostre fotografiche e l'installazione Foresta di Sari, di Gaia Franchetti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA