Da qui, una serie di tweet di chi sosteneva stesse cantando in playback e di chi invece adduceva la colpa alla messa in onda Sky. E ancora di chi accusava di incompetenza musicale chi sui social aveva minimamente pensato che la performance fosse in playback.
Per ironia della sorte, l’ultima volta che Sam Smith avrebbe dovuto esibirsi in Italia per il tour 2015, era stato costretto ad annullare la data per un vero problema alle corde vocali. «Non canto mai in playback - aveva ricordato a tal proposito a poche ore dalla puntata del talent di Sky Uno di giovedì scorso - È questo il motivo per cui ho fatto saltare le date». Sam Smith, Premio Oscar per la colonna sonora di “007 Spectre” con “Writing’s On The Wall”, ha anche voluto specificare la cura per tutelare la sua voce a seguito di quel problema: «Non ho bevuto una goccia di alcol per tre mesi e mezzo, non ho mangiato formaggio, limito il caffè, non mangio pomodoro cotto. Questo ogni singolo giorno della mia vita. E io ho solo 25 anni. Per me è dura. Però preferisco preservare la voce e cantare dal vivo, saltando qualche concerto ogni tre anni, invece che usare il playback».
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