Syria canta alla Gnam: «Porto musica ovunque, per resistere e sognare»

Syria canta alla GNAM Galleria Nazionale d'Arte Moderna
di Mattia Marzi
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Venerdì 26 Febbraio 2021, 14:35

Non si può cantare nei club e nei teatri? Benissimo: lei lo fa per strada e in alcuni luoghi di prestigio culturale del nostro Paese. Dal Parco Sempione di Milano alla Galleria Nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma (il video con E se domani di Mina è online da oggi sui suoi social, su quelli della Gnam e su quelli del Messaggero). Arriva, canta e se ne va. Poi pubblica con l'hashtag che ha dato il nome all'iniziativa, una forma di solidarietà nei confronti di chi, come lei, sta soffrendo le conseguenze della crisi: #iocanto (ieri sera era anche a Striscia la notizia su Canale 5). Lo stress legato all'inattività forzata Syria, vero nome Cecilia Cipressi, 44 anni compiuti proprio oggi, lo combatte così. Discograficamente ferma all'album 10 + 10 del 2017, negli ultimi anni la cantante romana - ma milanese d'adozione: si è trasferita lì, per amore, vent'anni fa, sposando il noto produttore Pier Paolo Peroni - ha preferito allo studio di registrazione i palchi dei teatri, portando in scena dal 2018 uno spettacolo dedicato a Gabriella Ferri: «Avevamo in programma una serie di date anche per il 2020, poi si è fermato tutto a causa delle restrizioni. Ho sofferto molto chiusa in casa, tra qualche attacco di panico e senso di oppressione. Ora quel disagio lo affronto così: tornando a cantare nei musei e per le strade», racconta. Oggi, proprio nel giorno del suo compleanno, ha voluto coinvolgerci nell'esibizione filmata nel museo capitolino.

Riapertura al pubblico della Gnam, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna ( Fotoservizio di Francesco Toiati )


In quale sala canta? 
«Quella che ospita l'Ercole e Lica del Canova.

Un'emozione grande: ringrazio la direttrice Cristiana Collu per avermi ospitata e la mia amica Valentina Nervi, per avermi suggerito l'idea di questo format. Torno a Roma dopo essermi esibita all'inizio del mese all'Olimpico». 


All'Olimpico? 
«Sì. Sono stata invitata a cantare l'inno della Lazio prima della partita con il Cagliari. E ne ho approfittato anche per fare a cappella I giardini di marzo di Lucio Battisti. Mi sono detta: Quando mi ricapita un'occasione del genere?». 


A 44 anni in che fase della vita si trova?
«Mi sto godendo la mia seconda vita artistica. Il teatro in questi anni mi ha dato quelle soddisfazioni che la musica, ormai, non mi dava più. Ho iniziato nel 96 e di cose belle ne ho fatte». 

 


La vittoria a Sanremo nel 96 con Non ci sto, il successo di Sei tu e Fantasticamenteamore, e poi? 
«Scelte sbagliate e occasioni mancate hanno fatto fermare la giostra. Dopo quelle hit decisi di non rincorrere le mode: cercavo un percorso più personale. Con Un'altra me cantai l'indie dieci anni prima che diventasse mainstream. Ma le radio non supportarono le mie scelte». 


E la tv? 
«Nemmeno. Mi chiamarono per fare il giudice a X Factor nel 2010, ma poi presero Anna Tatangelo. E l'anno successivo preferirono Arisa. Intanto la gente per strada continua a chiedermi: Perché non canti più?. L'ho scelto ironicamente come titolo dello spettacolo dedicato a Gabriella Ferri: anche lei ebbe difficoltà. Per me è un modello da seguire». 


Sanremo? 
«Avevo presentato una canzone anche per questa edizione, scritta da Seu Jorge, frutto della passione per il Brasile che prima del lockdown mi aveva portata a lavorare anche a un omaggio teatrale a Sergio Bardotti ispirato all'album La voglia, la pazzia, l'incoscienza, l'allegria di Ornella Vanoni, Vinicius de Moraes e Toquinho: fu lui a firmare l'adattamento in italiano dei brani. Ma Amadeus mi ha scartata. Pazienza, ci riproverò l'anno prossimo». 

Video


Con gli spettacoli in stand-by e l'attività discografica ferma da anni come si mantiene? 
«Il tenore di vita è cambiato per tutti. Se fossi stata una donna sola e con dei figli da mantenere sarebbe stato tutto molto complicato. Fortunatamente mio marito ha continuato a lavorare. Sono preoccupata per i tecnici delle tournée, che hanno dovuto cercarsi altri lavori...». 


Nonostante le tante delusioni, sembra avere l'entusiasmo di una ventenne. Da dove arriva questa grinta? 
«Non mi sono mai persa d'animo e di fronte alle crisi mi sono sempre reinventata. I momenti difficili ti fanno ritrovare il contatto con la vita vera. E la ruota, prima o poi, riprende a girare».

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