Nei primi anni Settanta a Roma non c'era molto da scegliere si si voleva fare musica e Ciotti approdò nel mitico Folkstudio di Giancarlo Cesaroni mettendo insieme una band che si chiamava i Blue Morning (dove, fra gli altri, c'era il sassofonista Maurizio Giammarco, uno dei protagonisti del jazz romano). Il Folkstudio di Giancarlo Cesaroni, allora, era meta di tutti a cominciare dai cantautori e proprio Antonello Venditti fece da padrino producendo il primo album di Ciotti, pubblicato dalla It di Vincenzo Micocci, e Francesco De Gregori lo chiamò per la session del suo album Alice non lo sa. Il cantautore con cui ha avuto però il rapporto più solido e la maggiore affinità è sicuramernte Edoardo Bennato, altro seguace del verbo blues, con cui ha lavorato moltissimo e partecipato a svariati suoi album (in particolare La Torre di Babele e Burattino senza fili). Attivissimo, stimato dai colleghi, Ciotti ha inciso anche colonne sonore di film come Marrakesch express e Turné di Gabriele Salvatores. Nell'80 ebbe l'onore di aprire il concerto di Bob Marley a Milano e a Torino. Il suo ultimo album, Equilibrio precario, era uscito proprio quest'anno. Ulteriore e finale dimostrazione di fedeltà viscerale al verbo del blues.
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