Musicultura al via, con il ricordo di Frizzi e i Procol Harum

Gary Brooker
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Venerdì 15 Giugno 2018, 14:26
Standing ovation per la leggendaria band dei Procol Harum e Fabio Frizzi, che ha ricordato il fratello Fabrizio scomparso da poco con una canzone, applausi per gli otto finalisti e il poeta Ron Padgett, con la sua ironica e asciutta poesia del quotidiano, e alla fine tutti in piedi a ballare sulle note di "Una vita in vacanza" de Lo Stato Sociale. Si è aperta così ieri sera allo Sferisterio di Macerata la 29/a edizione di Musicultura, storica vetrina della
musica popolare d'autore che ogni anno consegna un vincitore al firmamento melodico.

I presentatori che hanno sostituito Fabrizio Frizzi, storico e amatissimi conduttore, sono stati Gianmaurizio Foderaro, Metis Di Meo e John Vignola, «dovevamo essere almeno in tre per riempire il grande vuoto che ci ha
lasciato». Il fratello Fabio si è esibito al piano con la compagnia di Musicultura nel brano "Hai un amico in me", e la platea è scattata in piedi in un applauso senza fine, mentre il sindaco di Macerata Romano Carancini gli ha consegnato una targa e le chiavi della città in segno di riconoscimento.

Ma l'attesa era tutta per i Procol Harum, che a 50 anni dalla loro prima incisione, festeggiata l'anno scorso con l'uscita di un nuovo album, hanno regalato agli spettatori un'emozionante immersione nei loro successi del passato. «Buonasera» ha salutato il pubblico Gary Brooker in italiano, storico fondatore del gruppo, per poi intonare con la sua band (George Whitehorn, Matt Pegg, Josh Phillips e Geoff Dunn) tra gli applausi "I told on you" e "Homburg". «Questo è un posto bellissimo - ha continuato - e dai giovani ho sentito una buona musica. Andate avanti così, non abbiate paura e credete in voi stessi». Poi ha accennato al piano alcune melodie, da Bach a celebri brani del passato per spiegare come nasce l'ispirazione: «tra i miei maestri c'è Giuseppe Verdi e tra i miei successori i Beatles e Zucchero», per poi proseguire cantando "Pandora's box", la recente "Businnesman" e "A salty dog". Infine le straordinarie "Conquistador" e "A whiter shade of pale", accolte da un
pubblico in piedi in un delirio di applausi.

Diversissime le proposte degli otto finalisti, selezionati tra gli 811 concorrenti che si sono iscritti al concorso. Le più votate dal pubblico in sala sono state quelle di Daniela Pes, col brano in sardo del '700 "Ca milla dia dì" (Chi me l'avrebbe detto), singolare mix di sonorità antiche e contemporanee che parla di un tradimento, cui è andato il premio Siae per la miglior musica, e Pollio con 'Genericò, ironica istantanea di una generazione che si muove tra crisi e speranza, assieme a Davide Zinni e Zoniduo. Il primo, insegnante di letteratura con talento da showman, si è esibito al piano con il busto di Giacomo Leopardi in "Coinquilini", ironica ballata sulle forzate
convivenze tra studenti (premio dell'Università di Macerata e Camerino per il miglior testo), i secondi nella graffiante e ritmata "Sam 4 president". Hanno avuto la meglio su Marco Greco in "Abbiamo vinto noi", Alberto Nemo con "Ancora", Francesco Rainero con "Generazione" e Rakele con "La forma del tuo abbracciò. Tutti e otto comunque si esibiranno nuovamente stasera per selezionare i quattro finalisti che si contenderanno il premio di 20 mila nella serata conclusiva di domenica.
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