La scienziata, specialista negli studi sulla musica, ha racconta che le canzoni che generano maggiore comunicazione tra le aree del cervello legate al suono e alle emozioni sono le più gradite e pertanto resistono nel cervello più a lungo delle altre. La connessione viene attivata da alcuni elementi che funzionano come una sorta di "caramelle" per il cervello.
Il primo ingrediente è il ritmo. Quando una canzone ha un ritmo semplice da seguire e coinvolgente come quello del caso di Despacito, aumenta le attività cerebrali della zona associata al movimento, anche se la persona sta compeltamente ferma. "Questa caratteristica - dice Grahn - funziona como una specie di ricompensa per il cervello".
La magia poi si completa quando la canzone include elementi imprevisti. Nahúm García, un produttore di musica espagnola è convinto che un dettaglio in particolare ha reso speciale Despacito: "Il modo in cui il ritornello termina è una sorta di genialità", ha scritto su Twitter.
Il produttore si riferisce a ciò che accade al minuto 1.23 della canzone, il momento in cui Fonsi pronuncia per la prima volta la parola Despacito.
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