«La forza della speranza», presentato a Roma il nuovo libro del Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel

«La forza della speranza», presentato a Roma il nuovo libro del Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel
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Giovedì 1 Dicembre 2016, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 19:02

Sipario alzato al Teatro Argentina per "La Forza della Speranza" edito da Esperia (pp. 203, 13 euro) volume scritto a quattro mani, quelle del Premio Nobel argentino per la Pace Adolfo Pérez Esquivel, giunto nella capitale per l'occasione e di Daisaku Ikeda, leader buddista giapponese Presidente della Soka Gakkai Internazionale. «La pace non si regala si costruisce. Essa non ha nulla a che vedere con la passività, è una dinamica permanente nelle relazioni umane» queste le parole di Esquivel che scaldano la platea di giovani cui il libro è dedicato per lanciare nuove sfide a cambiare la storia.
 

 


Un dialogo torrenziale, quello dei due autori, che scorre fra pagine di riflessioni su pace e diritti umani nel Terzo Millennio, attingendo da vita vissuta con la «coerenza degli eroi» fra parole e azioni: carcere, torture, persecuzioni, esperienze al limite, subite in difesa di cause umanitarie e lesa libertà dei popoli, dove lei, Madame Speranza, «ha dato l'alba all'ora più scura».

Giappone e Argentina, buddismo e cristianesimo, le distanze non fanno che arricchire il confronto di Ikeda ed Esquivel nella medesima intenzione di lavorare per la pace, creare ponti e valorizzare le differenze in faccia all'omologazione culturale e al cinismo dilagante nella società contemporanea.

Il messaggio è di realistico ottimismo: «Un altro mondo è possibile» attraverso lotta condivisa, coraggio e ribellione che nascono dalla fonte comune dell'indignazione di fronte alle ingiustizie. Fare propria l'altrui sofferenza per trasformarla e insieme ad essa trasformare se stessi. La rivoluzione umana sposa la resistenza ai totalitarismi e la speranza assume le vesti della donna, esempio quotidiano di lotta non violenta per la riconquista di ruoli politici, sociali e spirituali cui una società maschilista da sempre la depriva.

Donna come "Pachamama" la madre terra tanto cara al mondo Latino Americano, da amare come ci insegnano le madri del mondo, col rispetto. Il volume, permeato da una visione olistica che, come in tutte le grandi religioni, vede l'interconnessione fra tutte le cose dell'universo, stimola alla costruzione di una coscienza critica che renda liberi, che porti ad impegnarsi in una democrazia partecipativa in cui la politica non spaventi e il pensiero si evolva insieme al "Caminar de la palabra".




 

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