Da vittima a carnefice e viceversa, "Il cortile delle statue silenti": l'ultimo romanzo del poliziotto-scrittore

Da vittima a carnefice e viceversa, "Il cortile delle statue silenti": l'ultimo romanzo del poliziotto-scrittore
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Giovedì 7 Aprile 2016, 17:39 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 08:35
Uno spazio “fuori dagli schemi” che diventa luogo, occasione, pretesto per fare cultura.  Nell'ambito di questo obiettivo, la Lega navale l'8 aprile inaugura Un libro per la città presentando il libro di Francesco Paolo Oreste, Il Cortile delle Statue Silenti  (Edizioni Pensa Multimedia - 2015).

Non si tratta di un poliziesco, ma c’è un ispettore di polizia, Giulietti. Non è un giallo, ma c’è un assassino da scoprire. Il cortile delle statue silenti è una storia che vuole essere raccontata senza schemi precostituiti, una storia in cui i carnefici sono stati vittime e in cui le vittime possono diventate carnefici. Un'avventura travolgente in cui Giulietti, l’ispettore, naviga a vista tra emozioni e intuizioni che lo guidano, lo turbano e lo confondono nella ricerca della verità.

Francesco Paolo Oreste, (nato a Torre del Greco 43 anni fa) è un poliziotto, Laureato in Scienze Politiche con specializzazione in Criminologia. Diploma di liceo classico conseguito presso la Scuola Militare Nunziatella. E’ tra i fondatori delle associazioni culturali Eureka e In-Oltre, attraverso le quali promuove la cultura della legalità e la difesa dell’ambiente, in particolare nelle scuole primarie e secondarie.

Curatore del Premio letterario Sandor Marai, è autore di “Dieci Storie Sbagliate. Più una” (Il Quaderno Edizioni 2014) e di  “Mi sono visto di spalle che partivo” (Pensa Multimedia 2010). Ha partecipato inoltre con il testo “Cuore di Pietra” alla raccolta “Circumvesuviana – L’Orient Express targato Napoli” (Il Quaderno Edizioni, 2014)  e con il racconto “Giuditta” alla raccolta “Tra due giorni è Natale” (Il Quaderno Edizioni, 2013).

Il suo nuovo lavoro narra la vicenda di un pedofilo che da carnefice diventa vittima e quella delle sue vittime che decidono di diventare i carnefici del loro mostro. Giulietti costretto ad indagare sulla morte del mostro e che, tra vittime e carnefici, non distingue più i cattivi dai buoni, soprattutto perché tra le vittime del mostro c’è Rebecca, una donna bellissima di cui il protagonista s’innamorerà e che dovrà indagare come possibile assassina del mostro.

Ogni riferimento autobiografico nel libro è puramente casuale?
«L’ispettore Giulietti è il mio alter-ego con il quale all’occorrenza mi diverto a cambiar di ruolo. Siamo entrambi stretti in una morsa tra ideale e reale. Il primo è quello vissuto intimamente, grazie all’amore e alla passione per la letteratura, ciò che abbiamo letto, osservato, studiato facendo crescere e maturare l’immagine del come dovrebbe essere. Mentre il secondo, il mondo reale, è quello con cui veniamo in contatto facendo il nostro lavoro, ciò che ci porta dietro i muri della vergogna, oltre i quali c’è una vita che ci sforziamo costantemente di proteggere, ma anche umanamente di comprendere».

Il libro prende spunto da fatti reali?
«Si, il libro nasce da una storia vera. Una ragazza con problemi di tossicodipendenza è stata la mia scintilla. Ascoltare la sua storia dopo averla vista nel tempo consumarsi all’ombra di un’inquietudine così stridente rispetto alla sua bellezza, ha mosso in me il desiderio di renderle giustizia e di provare a dare una spiegazione e un riscatto al suo dolore».

Il cortile delle statue silenti sarà presentato a Napoli domani, alle 17.30 dallo stesso autore, Francesco Paolo Oreste, nella sede della Lega Navale - Molosiglio.
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