Graffiti, croci e riti sessuali: apre la tomba etrusca dei Templari

Graffiti, croci e riti sessuali: apre la tomba etrusca dei Templari
di Laura Larcan
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Venerdì 10 Ottobre 2014, 19:37 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 12:28

Apre la tomba dei riti templari. A Tarquinia, la famosa tomba etrusca “Bartoccini” diventa visitabile dal 14 ottobre.

Un traguardo per la necropoli dei Monterozzi, patrimonio Unesco, che si arricchisce di una delle tombe più suggestive e anche misteriose del patrimonio etrusco, datata al VI secolo a.C. ma che per il particolare repertorio di dipinti, graffiti medievali, simboli e croci incisi, ha svelato una inaspettata “seconda vita” nel 1200 legata a culti e riti di iniziazione a sfondo sessuale dell’ordine dei Templari.

Il pubblico potrà finalmente visitare questo luogo magico e spettacolare grazie alla conclusione dei restauri e agli interventi di messa in sicurezza portata avanti dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria Meridionale.

La tomba, scoperta nel 1959 ma mai aperta, salì all’onore delle cronache un anno e mezzo fa quando Carlo Tedeschi, professore di Paleografia Latina presso l’Università di Chieti-Pescara, svelò i risultati dei suoi studi con la pubblicazione del volume “Graffiti templari. Strutture e simboli medievali in una tomba etrusca a Tarquinia”.

Il lungo e complesso restauro del monumento funerario avviato nel 2008 aveva infatti messo in evidenza dati inediti (una serie incredibile di graffiti e simboli cruciformi) interpretati - come un autentico rebus - dallo studioso e che attestavano come la tomba fosse stata reimpiegata nel XIII secolo dai Templari per farne un luogo “sacro”, tempio per riti di iniziazione esclusivi dei cavalieri, che prevedevano anche atti a sfondo sessuale.

Perché l’Ordine scelse proprio questa tomba? «Innanzitutto perché la tomba Bartoccini stupisce per la decorazione a scacchiera in bianco e rosso - riflette la Soprintendente Alfonsina Russo Tagliente - i tipici colori della divisa dei Cavalieri Templari. Poi perché questa tomba ha una planimetria perfettamente cruciforme, che riproduce la forma di una croce greca, simbolo dei templari».

Partiamo allora dalla storia etrusca. La tomba è datata al 530-520 a.c. La tipologia iconografica delle pittura rimanda, secondo gli archeologi, al cosiddetto Pittore di Paride, un famoso ceramografo proveniente dalla Grecia orientale. «La tomba etrusca è dipinta da un artista sicuramente greco», evidenzia la Russo. Questa “affinità” con la Grecia non finisce qui: «Di fronte alla camera sepolcrale principale spicca un frontone che accoglie una scena di banchetto - dice la Russo - ma i banchettanti sono solo di sesso maschile, mentre le donne sono sedute di lato, in posizione separata, e non alla maniera etrusca. Bensì secondo la moda greca. Questo dettaglio è stato risolutivo nel formulare l'ipotesi che il committente fosse greco». Poi, ad offrire uno spettacolo mozzafiato è la decorazione delle pareti, un unicum con le scacchiere dipinte di rosso e bianco, le tonalità predominanti, abbinate nella fascia alta della parete anche al blu. Sembrano davvero un arazzo.

E veniamo al Medioevo, quando la tomba è stata reimpiegata nel XIII secolo per cerimonie di natura cultuale, dai cosiddetti “Fratres” dell’ordine Templare. A colpire, evidenzia la Russo, è un’iscrizione latina legata a “Johannes Magister” ritrovata al centro della camera funeraria principale, mentre tutte le altre incisioni sulle pareti laterali appaiono in volgare, con caratteristiche proprie della regione viterbese e maremmana.

Le frasi incise rimandano a pratiche di giuramento e a riti legati ad atti sessuali riferite a uomini e a donne. Uno dei protagonisti si firma: “SI FOTEO QUESTA GROTA F. RAINERI RANIERUS OTEM”. Oggi questa frase viene interpretata da Tedeschi con un riferimento ad un certo Ranieri che ha svolto pratiche sessuali in quella che chiama la “grotta”. E Ranieri è seguito da un’abbreviazione OTEM, traducibile in O(rdinis) Tem(pli) da sciogliere in “Ordine Templare”. E' uno dei testimoni dei riti di iniziazione all’ordine cavalleresco. Sempre nelle incisioni si leggono le qualifiche di “MAGISTER” oppure “BALIVUS”, cariche dell’ordine templare. Insieme alle iscrizioni, sfilano simboli graffiti sulle pareti che rimandano ai Templari. Su tutte domina la croce greca.

Notizie utili - Tarquinia (Viterbo) Necropoli etrusca dei Monterozzi, settore del Calvario; 8,30-19,30; 6 euro; riduzioni: 3 euro. Per informazioni 0766856308

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