C'è amore e coraggio nell'arte di Luigi Ballarin, pittore veneto curioso e poliedrico, appassionato della vita e delle sue contraddizioni, arrivato alla maturità artistica con mostre che spaziano dall'Europa agli Stati Uniti e dal 22 febbraio a Roma, con la personale "Meraviglie d'Oriente", presso Medina Roma (via Poliziano 32, ore 18; fino al 28 febbraio).
L'Islam e il Medio Oriente sono il fil rouge di moltissima parte della sua arte, che pure negli anni ha lasciato spazio a sperimentazioni diverse. I colori, le forme e i profumi di mondi lontani arrivano a inebriare l'osservatore, perché Ballarin non si cala nella politica e nell'ideologia che generano conflitti ma nella vita di tutti i giorni, tra la gente, ne trasmette le emozioni e il sentire. Cerca la sintonia, che ritrova nella spiritualità e nella preghiera delle masse, ma anche nella statica osservazione del bello, che non è necessariamente perfetto ma reale, umano, istintivo. Ed è attraverso la sua libera interpretazione che l'idea di Oriente prende forma, elegante e garbata.
Una trentina le opere in mostra a Roma, con i suggestivi cavalli bizantini, le farfalle e i tappeti, in un mix di emozioni e ricordi di viaggio. Perché il desiderio di esplorare e conoscere, che è parte dell'anima di Ballarin, arrivi un po' anche a noi.
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