Ruffini: «Giuro, basta parolacce. Il mio nuovo film ispirato a Disney»

Paolo Ruffini e Sofia Loren
di Gloria Satta
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Martedì 24 Giugno 2014, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 17:02
Come far dimenticare lo scivolone della notte dei David, quando in diretta defin Sofia Loren topa meravigliosa? Con un film «per famiglie» che racconta una storia edificante di amicizia e buoni sentimenti e, soprattutto, non contiene momenti grevi e tantomeno parolacce. «Proprio vero, e sono il primo a stupirmi di essere riuscito a trattenermi!», esclama Paolo Ruffini sul set alle porte di Roma di Tutto molto bello, la sua nuova regia dopo gli ottimi incassi (oltre sei milioni) dell’opera prima Fuga di Cervelli, una commedia tutt’altro che raffinata.



Livornese, 35 anni, faccia da impunito e pedigree da comico demenziale, questa volta Ruffini ha messo insieme un gruppo di attori brillanti collaudati (Frank Matano, Gianluca Fubelli, Chiara Francini, Paolo Calabresi, Nina Senicar) per raccontare la storia di un’amicizia improbabile che sboccia dopo una notte rocambolesca. Prodotto da Colorado, Tutto molto bello uscirà il 9 ottobre con Medusa. «Ho avuto come punto di riferimento il cinema disneyano», giura l’attore e regista.



Possibile?

«Certo, ho scritto una commedia per tutti, pulita ed edificante. Niente a che fare con l’umorismo scanzonato e scorretto del mio primo film.Fuga di cervelli era uno scherzo da battaglione, questa volta invece ho calcato la mano sui buoni sentimenti: avevo voglia di far felice il pubblico».



Ma di che parla il film?

«Io interpreto un personaggio oppresso dal senso del dovere, uno che sfoga la propria infelicità sui social network. Fa l’impiegato all’Agenzia delle Entrate e un bel giorno mette incinta una ragazza, pur non essendo pronto a fare il padre. In ospedale, davanti alla nursery, farà amicizia con un neo-padre che è il suo opposto e nel corso di una notte da pazzi ne combineranno di tutti i colori».



Morale della favola?

«Il mio personaggio riscopre i valori della vita e accetta la paternità con gioia. Ho scoperto che davanti a una culla tutti sono felici: è proprio il sentimento che voglio trasmettere agli spettatori, in giro ce n’è tanto bisogno».



Dopo il successo di Fuga di cervelli le hanno proposto molti ruoli di protagonista?

«Sì, ma io non ho accettato perché ho vissuto un anno convulso. Ho fatto teatro, tv, scritto il nuovo film, presentato i David...».



A proposito di David, cosa le è rimasto di quella esperienza criticata da tutti?

«Rispondo con il titolo del nuovo film: Tutto molto bello. Se non fai male a nessuno, che male c’è? Io non ho offeso Sofia e per questo non ho dovuto chiederle scusa. Si è trattato di un polverone alzato dagli altri».



Qual è la ricetta per far ridere?

«Essere simpatici, creare empatia. E lavorare con gli amici. Solo così puoi trasmettere il divertimento al pubblico, io non credo nei film nati a tavolino».



Escludendo le parolacce, cosa le serve per far ridere?

«Devo divertirmi per primo, altrimenti rischio di mamcare il bersaglio. Far ridere gli altri è un’impresa difficilissima».



Il suo cinema di riferimento?

«Mi piace tutto Frank Capra, tanto per cominciare...La vita è meravigliosa non ha eguali. Ma i miei titoli di culto sono A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, un meccanismo perfetto, poi tutti i film che come il mio si svolgono nell’arco di una sola notte: Una notte da leoni di Todd Phillips, Fuori orario di Scorsese, Tutto quella notte di Chris Columbus. Mi piacciono i film in cui i protagonisti sono personaggi veri e compiuti, non semplici macchiette».



Progetti?

«Tornerò probabilmente in tv e farò Cenerentola a teatro».



E che ruolo avrà?

«Il Principe Azzurro».
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