Nuovo Imaie, la rivoluzione della direttiva sul copyright

Nuovo Imaie, la rivoluzione della direttiva sul copyright
di Ilaria Ravarino
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Lunedì 18 Ottobre 2021, 23:01

Facebook come Netflix, YouTube come Spotify: arrivato alle ultime battute dell’iter di approvazione, il decreto legislativo sul copyright ha raccolto l’approvazione del Nuovo Imaie (l’associazione fondata e governata da un centinaio artisti, che ne gestisce i diritti connessi), che ieri alla Festa del Cinema di Roma ha promosso un incontro di preparazione sulle importanti novità in arrivo per l’intera filiera. Il primo importante cambiamento apportato dall’approvazione della direttiva riguarderà le piattaforme di condivisione dei contenuti - social come Facebook o Instagram e piattaforme di sharing come YouTube - che saranno riconosciute come “utilizzatori” a tutti gli effetti, ovvero soggetti che per continuare a operare dovranno corrispondere un compenso agli autori e agli interpreti e ottenere le relative licenze sui loro contenuti. Licenze che includono - particolare non da poco - anche gli atti di condivisione degli utenti, che tuttavia non saranno in alcun modo penalizzati (la condivisione dei contenuti per gli account degli utenti resterà sempre gratuita, il pagamento sarà addebitato alle piattaforme).

La direttiva attribuirà inoltre agli attori teatrali, per la prima volta, il diritto di percepire un equo compenso in caso di diffusione in tv o su piattaforma delle loro esecuzioni: «Il momento è storico - ha detto il presidente del Nuovo Imaie Andrea Miccichè - con il recepimento della direttiva si ridurrà il divario tra i giganti del web e i titolari dei diritti. Le piattaforme, prima di condividere i contenuti, dovranno perfezionare gli accordi per il pagamento di quanto spetta agli aventi diritto». La direttiva assegnerà inoltre agli attori il diritto di percepire un compenso ulteriore, proporzionato agli incassi al botteghino e ai ricavi che derivano dallo sfruttamento delle loro opere sulle piattaforme: «Con l’avvento delle piattaforme sono aumentate le possibilità di lavoro, anche se c’è ancora molto da fare sul fronte della qualità - ha commentato l’attrice Teresa Saponangelo, tra le relatrici del convegno moderato dal vicedirettore de Il Messaggero, Alvaro Moretti - ma è necessario che tutto sia regolamentato, in difesa del lavoro degli artisti».

L’ultima novità introdotta riguarderà il riconoscimento della qualifica di artista ai direttori di doppiaggio: «Oggi tutti hanno la possibilità di guardare un film in lingua originale, ma noi doppiatori e direttori di doppiaggio lavoriamo sempre con grande professionalità - ha aggiunto la doppiatrice Domitilla D’Amico - ed è necessario che il nostro lavoro venga considerato al pari di quello di tutti gli altri artisti».

Fondamentale, nel dibattito per il recepimento della direttiva, il ruolo assunto dal Nuovo Imaie: «Una volta accolte le proposte dell’associazione in tutela del lavoro degli artisti, sarà fondamentale dare effettività a questi nuovi diritti e stabilità al quadro normativo - ha dichiarato l’On. Luciano Nobili – perché su cultura e audiovisivo l’Italia può e deve giocare in attacco. Centrale è il ruolo dell’Europa perché è lo spazio culturale a cui riferirsi, e perché ha la forza per interloquire e costruire soluzioni con gli OTT e i giganti del web. L’interesse dell’Italia è in un’Europa forte come dimostra la direttiva copyright».

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