Loryfish, un pesce digitale alla ricerca di sostanze inquinanti. Il progetto, denominato Acquario 3.0, nasce tra i banchi di un istituto tecnico di Monterotondo, da una collaborazione tra insegnanti ed alunni. Il risultato, esposto al Padiglione 9 di Maker Faire 2018, è un robot composto da tre sezioni che si muovono in maniera autonoma e fluida, imitando la naturalezza dei pesci. «I tre servo-motori sono comandati da una scheda centrale che può essere programmata a piacimento, consentendo un movimento armonico» spiega il giovane studente Katalin Montanaro, che ha iniziato il progetto a scuola ed ora vorrebbe migliorarlo grazie al corso di studio in ingegneria. L’idea che sta dietro Loryfish è quasi un sogno futuribile.
«Far nuotare nell’acquario, insieme, i pesci veri e quelli digitali», ma in realtà l’obiettivo del progetto è molto più ambizioso. «Le applicazioni sono molteplici» spiega la docente che ha coordinato il progetto «in primis, la ricerca di sostanze inquinanti nelle acque, la variazione della temperatura, ma anche conoscere i parametri specifici per l’idrocoltura».
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