Il caso riportato dai media americani sta puntando i riflettori su una poco conosciuta Fondazione benefica che offre appunto «aiuto», in termini di interventi chirurgici correttivi, a giovanissimi meno abbienti e con deformità facciali che creano complessi. «Mi chiamavano "quella con il naso grosso" - ha raccontato Renata alla rete NBC News - mi faceva soffrire, non potevo più andare avanti così».
«Little baby Face Foundation» - questo il nome della organizzazione che offre l'intervento gratuito ai giovani poveri - è stata creata nel 2002 dal dottor Thomas Romo, direttore di chirurgia ricostruttiva e plastica al Lenox Hill Hospital di Manhattan. Romo ha operato bambini e ragazzini con deformità di ogni parte del mondo ed ha portato l'idea negli Usa.
La storia di Renata sta scatenando un dibattito tra psicologi e psichiatri sull'opportunità di intervenire così drasticamente per aiutare i giovani ad acquistare autostima. Ma per Renata non ci sono dubbi: «Avevo cercato di convincermi che potevo stare bene come ero ma non funzionava. Oggi però mi sento felice, non mi devo più nascondere, ho riacquistato fiducia».
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