Servono più ispettori e un ruolo maggiore per i comitati di valutazione interni alle scuole: anche docenti e presidi, infatti, verranno valutati e nei prossimi mesi il ministero dell’istruzione metterà a punto criteri e percorsi da seguire. Ma i sindacati frenano: «Difficile valutare il lavoro di un insegnante». Non ci saranno le pagelle per gli insegnanti né i voti, come sottolineano da viale Trastevere, ma si dovrà procedere comunque potenziando il sistema nazionale di valutazione, come previsto nell’Atto di indirizzo firmato dal ministro Bianchi. E del sistema di valutazione fanno parte il contingente di ispettori e l’Invalsi, l’Istituto che fornisce i test di rilevazione per gli studenti.
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I dirigenti scolastici
Per i dirigenti scolastici la valutazione è un punto fermo su cui puntare: «Siamo favorevoli da anni - spiega il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli - alla valutazione del personale.
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— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) October 22, 2021
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Il modello francese
L’idea richiama molto il modello di valutazione francese, già avviato regolarmente. Ma, in base ai dati forniti dai dirigenti scolastici, in Italia ne servirebbero circa 800, per le 8mila istituzioni scolastiche presenti: vale a dire che ne mancano, oggi, all’appello almeno 700. Per quanto riguarda invece i comitati di valutazione, la struttura è già presente quindi si potrebbe procedere più speditamente. Si andrebbe solo ad estenderne le mansioni visto che in realtà esistono da anni nelle scuole italiane: sono composti da docenti e dal preside e servono a valutare, per ora, solo l’anno di prova dei docenti neo assunti. Non hanno quindi le indicazioni e il ruolo per procedere con la valutazione del personale in servizio. «È un paradosso che nella scuola italiana – spiega Mario Rusconi, capo dell’Anp di Roma – dove si fa quotidianamente la valutazione dei ragazzi, i docenti e i dirigenti stessi non possano essere valutati. La scuola che non ha un buon sistema di valutazione non può avere le misure correttive di cui ha bisogno. Ci sono stati diversi tentativi in passato ma sono sempre andati a vuoto. Nella valutazione del personale non deve essere visto un intento punitivo ma l’intenzione di valorizzare le attività e gli insegnanti più meritevoli, i docenti maggiormente partecipi al dialogo scolastico anche per motivare quelli meno attivi». L’Assopresidi di Roma avvierà anche un sondaggio tra gli studenti, insieme al sito Skuola.net, per chiedere il loro parere sulla necessità o meno di valutare i docenti e i dirigenti.
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I parametri
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