Costi alle stelle, e per gli studenti la gita scolastica diventa un lusso. Lo scorso anno uno studente su due non è partito e tra i motivi principali c'è proprio la spesa troppo esosa. Sono tanti infatti gli alunni costretti a rinunciare a partire con i compagni di classe. Il recente caso di Genova, con intere classi del liceo Leonardo da Vinci che hanno deciso di non aderire ad un viaggio di istruzione a Berlino a causa dei 700 euro di spesa richiesti, porta in luce un problema su cui gli studenti protestano da anni. Il costo delle uscite scolastiche, dai 3 giorni fino alla settimana intera in Italia o all'estero, non è sempre sostenibile.
LE FAMIGLIE
Anzi, le famiglie davanti ai dettagli della partenza vanno in crisi. «Ogni anno la stessa storia denuncia Francesco Devoti, segretario regionale della Rete degli Studenti Medi verso la metà dell'anno scolastico ci arrivano segnalazioni su segnalazioni di gite che costano un occhio della testa. Non vogliamo più restare a guardare, non è normale che un momento che fa parte a tutti gli effetti del percorso scolastico gravi sulle famiglie in questa maniera. Perché sì, le gite sono parte della scuola, e non esiste che si debbano spendere settecento euro per qualche giorno di scuola». Nelle scuole, soprattutto in quelle superiori dove spesso si organizzano viaggi all'estero o comunque con più giorni di pernottamento, il Consiglio di Istituto indica un tetto massimo al costo della gita. Ma questa precauzione sembra comunque non essere sufficiente, considerando che nel liceo di Genova il tetto era di 600 euro e la spesa è comunque eccessiva per molte famiglie. «Noi non vogliamo più starci continuano dalla Rete degli studenti medi non vogliamo più sapere di persone che rinunciano alla propria gita di classe per questioni economiche. Non ce lo possiamo più permettere». Un anno fa, dopo il blocco ai viaggi di istruzione dovuto alla pandemia, ci si aspettava la ripartenza ma è emerso più forte che mai il problema dei costi troppo alti. E le disdette sono state tantissime.Secondo un sondaggio di skuola.net, il sito dedicato agli studenti, nel 2023 solo il 48% degli studenti delle scuole secondarie è riuscito a intraprendere un viaggio di istruzione da uno o più giorni fuori casa. Tra i motivi ci sono soprattutto il rifiuto dei professori di prendersi la responsabilità di accompagnare la classe e il problema di natura economica. Tra coloro che sono partiti, la scelta della destinazione è stata influenzata dai costi da sostenere: tre studenti su quattro hanno deciso infatti di restare all'interno dei confini nazionali per risparmiare sulla spesa, orientandosi sulle grandi città d'arte come Roma, Napoli e Firenze. Il taglio dei costi riguardava infatti soprattutto i mezzi di spostamento, a cominciare dall'areo.