Vaccino, Aisc, i malati di cuore non sanno ancora quando riceveranno la loro dose: «Questione di sopravvivenza»

Vaccino, i pazienti cardiaci (AISC) non sanno ancora quando riceveranno la loro dose «è una questione di sopravvivenza»
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Martedì 19 Gennaio 2021, 17:22

I pazienti cardiaci cronici brancolano nel buio: nonostante la disponibilità di due diverse tipologie di vaccino per il Covid-19, al momento non è stata emanata alcuna programmazione di chi riceverà le prossime dosi, in che tempi e con quali modalità.

Per questo quelli affetti da Scompenso Cardiaco riuniti in AISC hanno deciso di scrivere una lettera aperta alle istituzioni per sollecitare una risposta concreta. Per i pazienti cronici, con comorbidità, fragili e anziani la possibilità di vaccinarsi non si limita alla speranza di recuperare un barlume di normalità ma si lega alla vera e propria sopravvivenza, giacché i vari periodi di lockdown hanno determinato a cascata un crollo delle nuove diagnosi, una diminuzione dei controlli e un aumento della mortalità.

La perdita di continuità di cure, infatti, ha triplicato il numero dei decessi per infarto ed ictus, passato dal 4,1% ad un drammatico 13,7%.

Il deserto informativo si sta verificando sia a carattere nazionale sia territoriale dove è grande assente una precisa organizzazione e l'iter procedurale da seguire per accedere alla possibilità di vaccinarsi. Le poche indicazioni di carattere generale emanate dal Ministero della Salute ed alcuni, rari, timidi tentativi regionali di definire un percorso, non hanno portato ad una chiara informazione alla popolazione sui percorsi che attendono gli italiani nei prossimi mesi.

«I nostri pazienti» ha affermato la Dottoressa Maria Rosaria Di Somma, Consigliere Delegato AISC «all’annuncio dell’inizio della stagione vaccinale hanno avuto modo di ritrovare un minimo di speranza per il loro futuro e per la possibilità, dopo quasi un anno di aggravamento della loro patologia, non solo di non contrarre il contagio quali persone più esposte per la loro fragilità, ma soprattutto di poter riprendere la continuità della cura della loro patologia che ha comportato in questo anno la triplicazione della mortalità. Non dobbiamo dimenticare che le patologie croniche risentono fortemente anche di stress psicologici, ansia e perdita di speranza. Fattori meno tangibili ma che stanno portando le autorità sanitarie dei Paesi più colpiti dalla pandemia a lanciare l'allarme anche in termini di decadimento della salute mentale in generale».

I numeri in Italia

In Italia oltre 1,2 milioni di persone sono affette da scompenso cardiaco, patologia che colpisce in via prevalente gli over 65enni, molti dei quali sono anche portatori di devices ed alcuni in attesa di trapianto «ma come AISC vogliamo parlare a nome di tutti i soggetti più fragili che nel quotidiano hanno come primo riferimento il medico di Medicina Generale senza trovare risposte, né indicazioni sulla possibilità di vaccinarsi» sottolinea Porzia De Nuzzo, Presidente AISC.

L’Associazione ritiene essenziale il ruolo del medico di Medicina Generale che meglio è a conoscenza della vita clinica del paziente insieme alle farmacie che tanto hanno contribuito nell'esecuzione dei test sierologici. Proprio per la complessità dell'organizzazione, AISC invita a mettere in campo tutte le forze per offrire un quadro certo al cittadino ed evitare anche situazioni spiacevoli di prevaricazioni ed ingiustizia sociale.

Pertanto, AISC chiede con forza di definire quanto prima un percorso certo in termini di date, di referenti, di procedura per prenotare la vaccinazione secondo l’età anagrafica e lo stato di cronicità, da portare a conoscenza della cittadinanza con tutti i dettagli della campagna vaccinale, «tenendo presente in via prioritaria l’età e le patologie croniche oltre che le comorbidità, procedendo con un aggiornamento in tempo reale nel momento in cui saranno disponibili le diverse piattaforme vaccinali» ha ribadito la Dottoressa Paola Antonini, medico ricercatore e farmacologo clinico del Great Health Science.

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