Mentre il Veneto registra il -53% nell'assegnazione delle dosi e l'Unità di Crisi della Regione Lazio lamenta lo slittamento da oggi a domani di 32.760 fiale, per l'associazione "emerge che l'unica soluzione che può salvare il Paese rischia di essere, in modo vergognoso, tagliato".
"Intanto a pagare le conseguenze di questi ritardi sono gli italiani tutti, ma più degli altri le categorie a rischio e le regioni con maggior popolazione – afferma il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè –. Ma che contratto è stata sottoscritto? Con quali garanzie? Questo è il problema vero. Per nascondere il fallimento della campagna vaccinale taluni sollevano polveroni inutili per cercare di sviare l'attenzione della pubblica opinione. La priorità, non esiste dubbio, deve essere data alle categorie che più di altre sono state e sono in prima linea nella dura battaglia contro la pandemia. Conftrasporto aveva anche in questo caso chiesto che gli autotrasportatori, definiti eroi ed oggi ricacciati nell'oblio, fossero, dopo le categorie della sanità, inseriti tra i destinatari del vaccino. Anche in questo caso nessun cenno è pervenuto – ricorda Uggè –. Al di là dei criteri che devono tener conto anche del dato numerico della popolazione, emerge che la gestione della campagna vaccinale non ha saputo prevedere garanzie atte a mantenere la consegna delle dosi necessarie e concordate. Questo è l'elemento sul quale indignarsi, non le frasi facili da strumentalizzare".
Per il presidente di Conftrasporto "logistica adeguata per la garanzia del prodotto e rapidità delle consegne sono i veri punti di riferimento. Coloro che fanno solo politica politicante, ad esempio, non rendendo pubblici i dati sui quali si misurano i contagi, l'Rt e le patologie di coloro che defungono, dovrebbero porsi la domanda se sia giusto fare demagogia sulla vita delle persone".
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